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Il Torino manca l'impresa, alla Fiorentina la Coppa Italia Primavera

 

 

TORINO – “No remuntada, no party” ma nemmeno però “remutandata” . La Fiorentina Primavera si aggiudica la quarta Coppa Italia della sua storia vincendo anche la gara di ritorno allo stadio "Filadelfia” col punteggio di 2-1. Ai granata, puniti oltre i propri demeriti, rimangono gli applausi e i “cinque” della propria gente nel giro di campo e saluto finale, scena bellissima che ci riconcilia col calcio, con un secondo tempo giocato con rabbia, cuore e coraggio ma condito da una qual certa dose di malasorte che volentieri fa pendant con questi colori. Toro sconfitto ma a testa alta e non in mutande quindi, Fiorentina vittoriosa con merito e già forte del vantaggio maturato nella gara d’andata, un tantino fortunata nei momenti chiave ma concreta e solida fino ai limiti del cinismo.

Coppitelli sfoglia la margherita del “ce l’ho? non ce l’ho?” e fa l’appello dei presenti e assenti, perde anche Ambrogio last minute e azzarda un 3-4-3 piuttosto offensivo. Singo è il centrale di sinistra con colleghi di reparto capitan Ferigra e Sportelli, sugli esterni “alti” Gilli e Kone, interni di centrocampo Onisa e De Angelis, davanti da sinistra a destra Petrungaro, Rauti e Belkheir.

Dal canto suo Bigica, in settimana vicino alla conduzione della prima squadra dopo le dimissioni di Stefano Pioli poi rimpiazzato invece dal Montella bis, conferma il suo 4-3-3 flessibile e con propensione ad un rinculante 4-5-1 per chiare intenzioni tattiche. Davanti punta ancora su Vlahovic, giocatore di categoria superiore, mattatore della gara di andata ed autentico spauracchio. Timbrerà a fuoco la pellaccia granata anche questa sera, concedendo il bis.

Il Toro ha le due reti (a zero) dell’andata sul groppone, sa che deve fare la partita e possibilmente sbloccarla con un gol alla svelta, ma sa pure che un gol viola chiuderebbe di fatto la contesa rendendola oltremodo più ardua, margini di errore pari a zero quindi. La prima mezz’ora scorre via senza che la gara si stappi, il Toro fa un giro palla insistito cercando di allargare il gioco sulle fasce per trovare un pertugio ma la Fiorentina si chiude con ordine senza correre rischi. Il più intraprendente dei granata è Petrungaro sul lato sinistro che ha il merito, se non altro, di provare più di un’accelerazione, di puntare e saltare l’uomo creando superiorità numerica e una qualche breccia nella organizzata difesa viola. Suo un bel suggerimento per Rauti che ci va di suola, Ghidotti c’è (25’). Risponde dall’altra parte poco dopo Koffi, il più attivo dei suoi, tiro centrale ci va sicuro Gemello. Il portiere viola Ghidotti invece, a seguire, si prende un bello spavento dopo uno scontro in uscita bassa con Rauti, botta in testa, qualche minuto a terra ma per fortuna nulla di grave, spray, acqua miracolosa e un bel turbante in capo per lui.

Sul finire del primo tempo però, doccia fredda, altro harakiri difensivo dopo gli svarioni della gara di andata e la pedalata per i granata assume le sembianze della salita impossibile dello Zoncolan e Cima Coppi. Ingenuità di Singo che atterra Vlahovic in area di rigore. E’ penalty, piuttosto netto. Proteste veementi dei granata però per un presunto fallo precedente su Sportelli. Niente da fare, l’arbitro fa orecchie da mercante tra gli improperi del pubblico e di un Coppitelli imbufalito. Dal dischetto si ripresenta Vlahovic che dimostra la sua personalità, mista a coraggio e ad un po’ di sana incoscienza, e addirittura col cucchiaio trafigge Gemello e concede il bis. Tre gol in due partite per lui e un pezzettino di Coppa Italia è tutto suo. Brutto colpo per i granata che vedono così la coppa prendere la strada per Firenze. Si va al riposo con un certo nervosismo in campo coi ragazzi di Coppitelli ormai consci di una situazione al limite dell’irreparabile perchè ora ne dovrebbero fare quattro. Ora, forse, chissà quando e come e forse mai più.

La ripresa vede invece un Toro finalmente diverso, che non ti aspetti e lo pensi rassegnato e ferito e che invece fa appello a tutto il suo orgoglio perché ormai non ha più nulla da perdere e nel primo quarto d’ora arrembante si assiste inermi al campionario di occasioni e scarogne sfogliate come in un depliant e che certificano la serata-no e annotiamo, quindi, nell’ordine : pronti-via palo esterno di Onisa (2’) col mancino da corner, due minuti più tardi ancora Onisa concede il bis, piena traversa con conclusione a botta sicura, poco dopo destraccio di Petrungaro che sibila a lato di pochissimo. Forcing arrembante che porta al meritatissimo pareggio di Rauti che col sinistro di precisione trafigge Ghidotti in controtempo. Il Toro carica a testa bassa e poco dopo ottiene anche un calcio di rigore, Rauti steso in area. Anche qui la scelta del direttore di gara pare azzeccata. Lo stesso “9” granata si incarica della battuta dagli 11 metri ma stavolta il piede non obbedisce e la palla va sul palo esterno. Terzo legno di serata, quella sbagliata e la misura è colma e il dado è tratto.

Il rigore fallito spegne di fatto gli ardori granata nonostante ci provino ancora Petrungaro e Gilli ma energie e lucidità scemano e alla lunga si perde la convinzione avanzando più per inerzia e nervi, anche perché la Fiorentina, passata la buriana e spento il fuoco e fiamme granata, amministra la fase difensiva senza più altre grosse preoccupazioni. In chiusura, dopo aver lasciato sfogare il Torino, serve la beffa nei titoli di coda che arriva puntuale all’ultimo minuto di gioco con Maganijc che, lanciato in azione di contropiede, sancisce l’esito della contesa solo più per le statistiche. Coppa Italia ai fratelli di gemellaggio viola, applausi a loro dunque e stasera, passateci il termine, decisamente fratelli in versione Caino.

Torino-Fiorentina 1- 2 (p.t. 0-1)

Torino (3-4-3): Gemello; Ferigra (27' st Murati), Sportelli (41' pt Marcos Lopez), Singo; Gilli, Onisa, De Angelis, B.Kone; Belkheir (20' st Moreo), Rauti, Petrungaro. A disposizione: Trombini, Fasolino, Ambrogio, Michelotti, Isacco, Ghazoini, Garetto, O. Kone, Del Bianco. Allenatore: Federico Coppitelli.

Fiorentina (4-3-3): Ghidotti; Ferrarini, Gillekens, Antzoulas, Simonti; Hanuljak (27' st Meli), Lakti, Beloko; Montiel (42' st N. Pierozzi), Vlahovic (42' st Longo), Koffi (7' st Maganjic). A disposizione: Chiorra, Ponsi, Dutu, Gorgos, Nannelli, Kukovec, Fiorini, E. Pierozzi. Allenatore: Emiliano Bigica.

Spettatori : 2.500 circa – Ammoniti : Gillekens (F), Rauti (T), Ferigra (T) , B. Kone (T). Angoli : 5 -2. Partita di 48’ + 48’. Presenti in tribuna il presidente del Torino Urbano Cairo, un mister di ieri Gian Piero Ventura, il mister di oggi Walter Mazzarri e l’ex bandiera Renato Zaccarelli. Nicola Rauti (T) fallisce un calcio di rigore al 20’ s.t. (palo).

Marcatori: 45’ rig. Vlahovic (F) , 50’ Rauti (T) , 90’ Maganjic (F)

 

 

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  Scritto da Armando Masciari il 12/04/2019
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