Gallo rivendica la panchina del Savigliano
Oltre il danno, pure la beffa: troppo per Fabrizio Gallo, l'allenatore recentemente esonerato dell'FC Savigliano. Sì perché dopo essersi visto sottratto la panchina dopo nove giornate e con solo quattro punti di distacco dalla capolista, ha dovuto ascoltare anche le motivazioni di questo suo allontanamento. Motivazioni che il direttore sportivo Bergesio avrebbe sintetizzato con «lo spogliatoio era diviso a metà; il tecnico era ben voluto, ma non veniva apprezzata la sua idea di gioco». Evidentemente troppo per Gallo che così ha voluto rispondere: «Il signor Bergesio si dimentica quanto ho fatto per questa squadra: l'anno scorso ho preso questo gruppo e dal penultimo posto l'ho portato al quarto. Serve in questi casi un po' più di rispetto. Fa poi ridere la motivazione circa una possibile divisione dello spogliatoio: niente di più falso visti i grandi e unanimi attestati di stima che ho ricevuto proprio dai giocatori». Invece, a quelli che volessero tirare in ballo la questione del gioco espresso, Gallo risponde: «Questa squadra ha sbagliato solo la gara contro il Sommariva Perno, e non la si può certo mettere sotto giudizio quando si trova così vicina alla vetta. I risultati non c'entrano nulla e credo che questa decisione sia premeditato. E proprio la premeditazione - continua Gallo - è la cosa che mi fa più arrabbiare, perché quest'estate allora avrei preso in considerazione le offerte che arrivavano da piazze importanti come quella di Saluzzo». Sulla questione delg ioco si lega anche quella del modulo scelto da Gallo, indigesto a gran parte della dirigenza: «A luglio tutti sapevano come giocavo, era lì che mi si dovevano fare appunti, non certo ora. Credo che ci sia stato un vero e proprio doppio gioco e alla società chiedo in maniera piuttosto chiara perché mai. E poi io non vado dal giardiniere a dire come si bagna il campo...». Per chiudere, Gallo mette gli ultimi due puntini sulle i: «Il presidente Crosetto è il meno colpevole di tutti, si è trovato in mezzo a questa situazione e credo che potesse fare davvero poco; invece dal mio secondo, Aldo Profeta, che ho portato io a Savigliano e che ho sempre coinvolto in maniera attiva, mi aspettavo un ben altro comportamento. Non credevo che potesse decidere di sostituirmi. Ecco - chiude Gallo - mi sento defraudato di una panchina; quella panchina spetta a me!» Su un possibile prossimo ritorno: «Se a volerlo fossero giocatori e presidente, ovviamente potrei tenere in considerazione l'eventualità di un mio ritorno a Savigliano. Nel caso dovesse succedere tutto questo, però, pretenderei che qualcuno non ci fosse più...».