Il ballo delle iscrizioni, vere o presunte

In attesa dei primi verdetti al gran ballo delle iscrizioni ai campionati, assistiamo, a poche ore dalla linea di non ritorno (scadenza domande Serie D, martedì 12 luglio), agli ormai (in)consueti, giochi di ruolo. E se si è chiuso nel peggiore dei modi il balletto Bellinzago-Varese (con la città lombarda che si dovrà accontentare almeno per un anno del palcoscenico Dilettanti, a differenza della associata che vedrà 'sparire' la propria anima dopo aver toccato il paradiso) e in attesa dell'ufficializzazione dei ripescaggi in Lega Pro, con quella Caronnese in pole-position ad acuire i rimpianti di qualcuno (vedi il tecnico Sandro Siciliano), ore decisive per tante realtà, soprattutto nel Piemonte 'piangente'. Se infatti in Lombardia i dubbi (ma forse nemmeno troppo) sono legati a una realtà storica come il Lecco (dovuti forse più a questioni interne), è la sponda ovest della Serie D a tenere col fiato sospeso. Acqui, Novese, Derthona e Virtus Verbania, queste le piazze (storiche e diventate quasi 'croniche'), che stanno vivendo un'altra vigilia pre-iscrizione con qualche affanno. E se lo scorso anno si eclissò una realtà come Asti (tra ricorsi, contro-ricorsi e ripartenza dalla Promozione), il rischio di non vedere al via del prossimo campionato pazienti che non hanno trovato la cura c'è. Agonia che in certi casi dura da anni, figlia di situazioni, gestioni e prospettive difficilmente sostenibili. L'allarme c'è e suona da tempo. Ad Acqui ci si ritrova, dopo l'iscrizione 'volante' di qualche anno fa e la ripartenza d'Eccellenza, al punto di partenza e forse di non ritorno. Verbania, al di là delle etichette e dei nomi che cambiano, sembra non trovare nuova Virtus così come a Tortona, il cuore Derthona sembra necessitare di un defibrillatore per uscire dal torpore. Per chiudere con la 'rivale' Novese che, dopo i vari passaggi di società, i comunicati, le battaglie legali e gli appelli, potrebbe aver esaurito magie e formule più o meno magiche. A martedì la prima sentenza…