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Campionati e Risultati: NAZIONALI REGIONALI PROVINCIALI GIOVANILI    

Si punta sui giovani: idee o necessità?

Il Presidente Silvio Berlusconi, intervistato a 7Gold ha detto: «Stiamo guardando in tutti i vivai e in tutte le squadre Primavera per cercare di individuare qualche giovane sui 18 anni che possa avere un avvenire sicuro, anche perché i campioni che ci piacerebbe avere nel Milan sono irraggiungibili». Questa è dunque la politica che sta attuando il club rossonero, allora viene spontaneo chiedersi se prima di cercare in casa d’altri non è il caso di tenere in debita considerazione il proprio settore giovanile, dove magari stanno sbocciando alcuni elementi che in prospettiva potrebbero essere utili alla causa? La fase tra i 18 e i 23 anni ha un’importanza enorme. Aver lasciato libero Simoneandrea Ganz, classe 1993, 70 reti nelle giovanili del Milan, 14 gol che hanno permesso al Como di tornare in Serie B e 13 reti nel Como in Serie B, che al termine della stagione andrà gratis alla Juventus, è giusto? Più comprensibile la vendita del cartellino di Cristante, oggi al Palermo, visto che col ricavato si è poi acquistato Bonaventura, investimento sicuramente redditizio.
Ha sollevato parecchi dubbi la cessione a dicembre di Andrea Petagna, classe 1995, ora all’Ascoli dove ha segnato 7 gol, che a fine campionato andrà all’Atalanta con la possibilità l’anno prossimo di giocare in A. Se Ganz non aveva convinto i tecnici e i dirigenti rossoneri, Petagna invece era considerato una promessa. Andrea era arrivato al Milan a 14 anni insieme a Cristante. In poco tempo il suo percorso è stato dai Giovanissimi alla prima squadra. Nel 2014 è tra i protagonisti della formazione rossonera che, allenata da Pippo Inzaghi, vince il Viareggio. A 17 anni Allegri lo fa esordire in Champions contro lo Zenit. Nel Milan prima squadra gioca 3 partite poi va in prestito alla Sampdoria. Anche con i doriani disputa 3 match in Serie A. Le successive tappe: al Latina e quindi al Vicenza in B, dove segna il suo primo gol tra i professionisti. La società rossonera, nonostante il rendimento non ottimale, crede nelle sue possibilità e lo gira in prestito dopo le pressanti richieste dell’Ascoli che brucia sul tempo altre società fortemente interessate a rilevarlo. Nell’Ascoli inizialmente Petagna fatica a mettersi in luce poi trova continuità e incomincia a centrare il bersaglio grosso. Arrivano così 2 gol, da dicembre nel giro di due mesi ne realizza altri 5. Andrea è più sicuro e più convinto dei suoi mezzi e quindi conferma le capacità tecniche e realizzative che gli addetti ai lavori gli riconoscevano. Stupisce, quindi, la cessione a titolo definitivo anche perché ha grandi margini di miglioramento. Petagna approda nel club nel quale a 11 anni, quando Mauro Bianchessi era responsabile del settore giovanile bergamasco, aveva fatto un provino insieme a Cristante. Qualche tempo dopo Bianchessi, trasferitosi al Milan, li ha entrambi tesserati.
Premesso che la Serie A è un banco di prova più difficile della B, che in ogni caso rimane molto formativa, perché uno pseudo talento è stato ceduto? La spiegazione è nella dinamica della trattativa. Petagna passa all’Atalanta per 4 milioni, il Milan però si riserva il diritto di riscatto da esercitare entro i prossimi 5 anni per 6 milioni. Nell’eventualità di una sua cessione la società rossonera percepirà il 50% della somma superiore ai 4 milioni versati dall’Atalanta. Petagna avrà l’opportunità di dimostrare il suo valore e il Milan evita il rischio di lasciare libero un giovane che nel giro di qualche anno può rivelarsi un ottimo giocatore.
Nelle bocciature entrano in ballo alcune valutazioni non positive sulle reali prospettive dei giovani. Ganz probabilmente è stato accantonato dal Milan perché non era considerato in grado di poter sfondare, ma se una punta in Serie B, in una squadra in piena lotta per non retrocedere, realizza un bottino di gol così consistente evidentemente meritava maggiori considerazioni. Anche perché in circolazione di giovani bomber prolifici non ce ne sono molti. La dimostrazione che con l’impegno e la tenacia si possono smentire i detrattori e arrivare lontano.

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  Scritto da Tiziano Crudeli il 09/03/2016
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