Addio a Gianni Forno, l'ultimo invincibile
«Cronometro e cardiofrequenzimetro sono i miei compagni di viaggio e la sveglia alle cinque del mattino è l’inizio della mia giornata». Con queste parole esattamente due anni fa, era il 31 marzo 2014, tu, vecchio Highlander, mi raccontavi dell’impresa, intrisa al sogno di arrivare a giocare in Terza categoria all’età di 57 anni. Venerdì però Gianni hai deciso di lasciarmi per un viaggio senza ritorno, la tua leggenda però continuerà a far parlare di te.
«Prima di Natale, non potrei scordarmelo, ci siamo visti all’Auchan di Corso Romania e tu mi raccontavi dell’emozioni di militare in Prima categoria con l’Iveco a quasi sessant’anni suonati. Pazzesco, in Prima, patria di talenti perdutisi nel tempo e di meteore arenatesi nell’oblio. Tu però ci hai sempre creduto e con il tuo sorriso beffardo mi hai persino confidato di voler andare addirittura in Promozione. Solo un folle poteva pensarlo, ma tu di normale avevi ben poco, dato che la tua straordinarietà ti rendeva unico e inimitabile. Costanza, sacrificio e dedizione, questa triade ti ha sempre accompagnato e la tua voglia di gettare il cuore oltre l’ostacolo, lo ammetto, mi hai contagiato. Chi è Gianni? Gianni è l’Highlander, una leggenda senza tempo che rimarrà in eterno. In cuor mio avrei voglia di scriverti ancora di più, so che in questo momento mi stai leggendo, ma come dico sempre io, non me ne voglia il Dalai Lama: “il silenzio talvolta è la miglior risposta”. Dunque non mi resta che salutarti e ringraziarti per quello che mi hai permesso di vivere e di raccontare. Ah dimenticavo, questa volta non so se salvarti, potevi dirmelo prima che lasciavi anzitempo la partita, ma dopotutto so che quella che hai iniziato ora a giocare è una di quelle sicuramente molto più importanti. Buon viaggio Gianni, buon viaggio leggenda».
Marco Piccinni