Accordo di collaborazione tra San Giacomo Chieri e Santena 2014
San Giacomo Chieri e Santena 2014 stipulano il ”Patto del 13 giugno”. Con questo accordo di collaborazione le due società segnano un primo piccolo passo verso una direzione che, necessariamente, accomunerà molte società, rappresentative di piccole centri e con bacini di utenza limitati rispetto alla metropoli. Non si tratta di fusione a caldo o a freddo, la volontà è quella di creare un rapporto di collaborazione su basi chiare, con contenuti ed, anche, programmi condivisi.
L'evoluzione del calcio dilettantistico, nella dimensione post pandemica, ha reso plastica la necessità di fare rete e di mettere a disposizione, reciprocamente tra i firmatari, risorse umane ed intellettuali, capacità, bacini di conoscenza.
“Con gli amici del Santena 2014 - dice Antonio Tedesco, presidente del San Giacomo- proveremo a fare sistema a livello organizzativo, strutturale e tecnico-calcistico. Rete e condivisione sono i due cardini di questo progetto embrionale che punta all'aspetto esperienziale condiviso per migliorare le offerte nostre e dei santenesi".
Le due società continueranno ad avere la loro individualità chiara e la specificità legata al territorio. La collaborazione riguarderà in sintesi lo scambio di informazioni ed esperienze, di conoscenze e magari di giocatori, che potrebbero così sempre restare in un'orbita comune. "La progettazione di un accordo di questo tipo - spiega Paolo Di Dio, presidente dei santenesi- si basa ovviamente sulla sincerità del rapporto, esso deve affondare le sue basi nella stima reciproca e nella volontà di aprirsi a nuove esperienze, per provare a pensare "diverso", fuori dagli schemi. La razionalizzazione dei processi mi intriga, così come mi piace pensare che avremo una società amica con cui avere un rapporto preferenziale. Questi processi, poi, si perfezionano per successive approssimazioni, partiamo con pochi punti definiti sulla carta, con la consapevolezza di essere aperti a tutto quanto verrà."
I registi di questo accordo sono stati Enrico Mogliotti, Maurizio La Verde e Daniele Parrino entrambi con ruoli apicali nelle strutture dei rispettivi settori giovanili.
"Al di là di quelli che sono i rapporti istituzionali tra le società - sostengono i tre dirigenti- noi saremo gli attuatori e gli sperimentatori. Ci confronteremo sui giocatori, pensiamo di fondere anche le esperienze personali e conoscitive. Stiamo creando un laboratorio di idee condito da reciproche buone e fattive intenzioni."