Serie D: il Chieri supera l'Asti e vede il traguardo della salvezza
La doppietta di Camilli ribalta i galletti

CHIERI – Salvo, quasi come Montalbano. Lo dice anche il vice Mimì, non quello metallurgico. La matematica, si sa, non è un’opinione ma… se “del doman non v’è certezza”, Poeta docet, i quarantaquattro punti in fila per sei col resto di due raggiunti al “De Paoli” nella terzultima giornata, danno per intanto serenità e fiducia. La piazza torna a sorridere dopo che da un bel pezzo si era fatta triste e preoccupata per un eventuale strascico da disperazione: la squadra rischiava di sostenerlo per guadagnare la salvezza.
In un derby dalle antiche radici il Chieri ha battuto in rimonta per 2-1 i “cugini” dell’Asti e compiuto un passo da gigante per restare in serie D. I prossimi due turni conclusivi, infatti, sembrerebbero non più in grado di nuocere. La caparbietà con la quale il collettivo dei Sorrentino si è espresso pur di contenere dei limiti tecnici da peccato originale (nati alla creazione…), non era passata inosservata e stavolta ha dato frutti. In un contesto da combattimento all’ultimo respiro, su toni decisamente da Guareschi (guerreschi) c’è perfino stato “Il ritorno di Don Camilli”: una militanza contraddittoria, la sua (era un “Don Camilli centravanti ma non troppo”…), macchiata da infortuni anche seri e squalifiche pesanti, con un solo gol in casella.
Stavolta, il riscatto con gli interessi. Ai “galletti” ospiti sarebbe bastato tirare calcisticamente il collo, ma il numero 9 ha voluto assurgere a protagonista cacciatore, esplodendo una doppietta che probabilmente è destinata a restare negli annali, da centravanti col pelo: una prima punta in ghingheri, insomma, della quale in questo torneo, salutato Alfiero, si era avvertita particolarmente la mancanza. Meglio tardi che mai. Primo tempo a viso aperto, con gli ospiti che ormai vivevano di rendita dopo aver salutato i residui sogni di playoff e i locali che miravano al bottino pieno.
Asti più squadra e Chieri che non solo faticava in prima linea, ma che a centrocampo non trovava la quadra: statico Bortoletti da regista incollato alla linea difensiva. I monferrini dettavano legge: al 9’ andavano a segno con La Marca, gran diagonale destro dopo azione corale; al 23’ traversa piena centrata con un pallonetto defilato di Giacchino, sull’uscita di Virano e sulla possibile ribattuta ravvicinata Gomez era contrato quanto bastava per farlo calciare alto.
Gli ospiti non la chiudevano anche se il Chieri davanti si affidava solo ai tentativi di Ponsat. Nella ripresa la storia cambiava: l’Asti amministrava esprimendosi come il Chieri del primo tempo, più lanci che trame combinate; il Chieri moltiplicava gli sforzi e veniva premiato. All’8’ Camilli entrava in area in percussione, faceva breccia tra i centrali basiti e batteva sul tempo Brustolin con un corto rasoterra. Al 16’ Ponsat si inventava una deliziosa giocata delle sue, affondava in area sulla sinistra, si portava sul fondo in conversione e metteva in mezzo una palla che portava la scritta “se non mi cacci dentro ti tolgo il saluto”.
Detto e fatto: Camilli in agguato controllava ed insaccava nonostante una correzione del tutto ininfluente. Sul 2-1, Di Lernia abdicava per infortunio, l’Asti provava a recuperare, con Picone in cattedra, ma non andava oltre alla seconda traversa del pomeriggio, colta di testa dal numero 7 biancorosso su corner. Chi non soffre di emicrania e magari dorme male può adesso provare a simulare la classifica finale dopo gli ultimi due turni, che prevedono ancora drammatici confronti diretti tra le pericolanti: il che mette il Chieri in una botte di ferro… vedi il Mimì metallurgico di cui sopra.
Chieri-Asti 2-1 (0-1)
CHIERI: 1 Virano, 3 Ciccone, 5 Priola, 6 Boloca, 7 Spitale (23’ st D’Elia 14), 9 Camilli, 19 Di Lernia (18’ st Lacava 19), 11 Ponsat (32’ st Papagno 18), 16 Capra, 21 Bortoletti (42’ st De Letteriis 13), 38 Varano. Panchinaroli: 30 Ciquera, 17 Emane Allogho, 32 Re, 36 Patruno, 40 De Lucia. All. Roberto Sorrentino. Giocatori utilizzati: 15.
ASTI: 1 Brustolin, 7 Picone, 8 Toma (35’ st Plado 77), 11 Gomez, 14 Sow, 21 Cozzari, 23 Venneri, 26 Vergnano, 27 Giacchino, 32 Nobile, (17’ st Azizi 88) 47 La Marca (23’ st Insolito 42). Panchinaroli: 89 Bustone, 3 Ottone, 5 Legal, 29 Tomella, 66 Fioccardi, 67 Pinto. All. Christian Cisiano. Giocatori utilizzati: 14.
TERNA ARBITRALE: Chirnoaga di Tivoli (Tinelli di Treviglio e Romeo di Reggio Calabria).
RETI: 9’ pt La Marca; 8’ st e 15’ st Camilli.
NOTE: 45’+49’. Sole che va e che viene, temperatura gradevole e 300 spettatori scarsi con folta rappresentanza ospite. Libertazzi assente per squalifica; un ex: Vergnano.
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