Serie D: il Chieri torna alla vittoria e supera al De Paoli l'Asti
CHIERI – “Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli”. Ma Vittorio Alfieri era di Asti o di Chieri? Al “De Paoli”, in una classica delle classiche, i solitari fanalini di coda della classifica si fanno legare alla sedia della salvezza e battono di misura (2-1) ma con merito totale i biancorossi nobili decaduti, esibendo uno Stojkovic che nell’occasione sa calarsi a puntino nei panni più che mai profetici del fido Elia. Una giusta lettura della partita da parte di mister Molluso ed una ripresa esaltante, perché giocata da squadra vera e finalmente lucida, bastano ed avanzano per dimostrare ancora una volta che nel mondo del pallone tutto è possibile. Alcune partenze pesanti al momento non rimpiazzate e combinate con la caratura senz’altro superiore degli ospiti monferrini sembrerebbero voler accentuare, per i pupilli del presidente Bello, una situazione già di per sé tragica.
In campo c’è però una realtà a sorpresa. Anche gli ospiti non godono infatti di buona salute: passati presto in vantaggio, forniscono una prestazione ovattata, quasi reverenziale. La terza sconfitta consecutiva rappresenta un dramma per un sodalizio che si era affacciato al campionato con ben altre aspettative. Il Chieri si presenta orfano di elementi basilari partiti come già tanti altri verso nuovi lidi della serie D e propone qualche novità portafortuna: divise colore “Azzurro” in versione “vestiamo alla Celentano & Conte”; numerazione tradizionale ma ben rimascolata e sviante per l’avversario; rinuncia al centravanti di ruolo, in attesa che ne arrivi un altro fresco di mercato.
Ne viene fuori un 4-4-2 che vede Ozara prendere possesso delle chiavi del centrocampo ed inscenare un duello tosto con Tato Manasiev, 40 anni compiuti, uno tra gli ex con Ozara stesso (doppio, andata e ritorno), mister Sesia, Diop, Parrinello e Valenti, comunque quest’ultimo assente per infortunio. L’Asti parte facendo la voce grossa: dopo 8 minuti Favale sulla destra ruba il tempo a Silvestri, fugge in solitudine, entra in area convergendo e trafigge Faccioli con un rasoterra solo in parte corretto dal portiere. Poi diventa via via afono e gesticola con qualche sussulto d’orgoglio fino all’intervallo. Al 22’ sospetto rigore in mischia non rilevato su Nesci dopo iniziativa di Stojkovic. Asti sporadico ma non già dormiente: alla mezz’ora Faccioli salva su Diop. Dumani al 39’ impegna il portiere alla respinta corta ripresa da Ferrara che rimette in mezzo per il tocco ravvicinato di Ozara, ma il Brustolin guizzante riesce a bloccare.
Palla pericolosa dell’Asti: colpo di testa di Kean Dosse al 46’ e sfera a lato di un soffio. Ripresa. Molluso corregge l’assetto dispensando innanzitutto Silvestri da compiti di marcatura difensiva. Il Chieri si ricompatta e gioca il più bel calcio fin qui prodotto in stagione, ribaltando la situazione. L’Asti un poco snob e con poco nerbo gli fa la riverenza e si becca la penitenza. Al 2’ Stojkovic funambolo imbeccato da Ferrara disegna un mancino a giro dal limite che centra il palo alto lontano tornando in campo. Il Chieri insiste trovando all’11’ un meritato pareggio grazie al solito ispiratissimo Stojkovic: palla recuperata da Ferrara che lo serve, il numero 10 punta a rete, accarezza la palla e la mette nel “sette” sul primo palo firmando col destro una marcatura antologica da distanza ravvicinata. Asti scosso e al 24’ un bel colpo di testa di Diop su corner fa la barba al montante con Faccioli immobile.
Alla mezz’ora Ozara va via e centra, Brustolin si avventa sul pallone respingendo corto, Petracca arriva per primo sulla ribattuta con il portiere astigiano che lo travolge cercando di rialzarsi per anticiparlo. Rigore netto e trasformazione centrale dello stesso Petracca, con il portiere che tocca ma non abbastanza: 2-1. Nel finale gol del possibile 3-1 annullato a Nesci, che ribadisce in porta un’altra respinta corta di Brustolin su botta del debuttante Ribaudo: il guardalinee ha fermato tutto per offside. Adesso è verosimile che il campionato del Chieri ricominci già mercoledì da Tortona per proseguire domenica col Vado. Sei turni nel solo mese di gennaio per schiarirsi le idee. Azzurro non più tenebra, comunque vada e canta che ti passa: “Sembrava quand’ero all’oratorio, con tanto sole, tanti anni fa… Quelle domeniche da solo in un cortile, a passeggiar... Ora non mi annoio più di allora, altro che neanche un prete per chiacchierar… Ma il treno dei desideri, nei miei pensieri all’incontrario più non va…”.
Chieri-Asti 2-1 (0-1)
CHIERI (numerazione progressiva da 1 a 19): Faccioli, Nesci, Borgna (22’ st Guida), Benucci, Becchi, Silvestri (7’ st Petracca), Ferrara (34’ st Henry), Dumani, Ozara, Stojkovic (31’ st Ribaudo), Silano. Panca: Dubois, Henry Thierry, Ribaudo, Messina, Petracca, Zucco, Guida, Marino. All. Marco Molluso. Giocatori utilizzati. 15.
ASTI: 1 Brustolin, 5 Gjura, 7 Manasiev, 10 Favale (31’ st Stojmenovski 38), 11 Diop, 19 Kean Dosse (14’ st Ferrari 25), 21 Ghiardelli (21’ st Mayr 21), 23 Ciancio (31’ st Parrinello 18), 27 Garcia Magnelli, 28 Ricci, 46 Camatta (23’ st Brenchio 45) Panca: 12 Dosio, 29 Beggi, 37 Rabuffi, 80 Sancinito. All. Marco Sesia.
TERNA ARBITRALE: Sarcina di Barletta (Conio e Poggi di Genova).
RETI: 8’ pt Favale; 11’ st Stojkovic, 29’ st Petracca su rigore.
NOTE: 47’+51’. Spettatori 120 con buona rappresentanza ospite, uno sparuto drappello di tifosi astigiani ha preso posto nel bordo lontano della gradinata scoperta. Al 50’ della ripresa espulso Bello dalla panchina per proteste. Esordio di Salvatore Ribaudo, attaccante palermitano classe 2004, scuola Parma, dalla Vibonese ma con esperienze di lusso in Spagna (Real Ávila) e nella massima serie della Macedonia del Nord (Brera Strumica). Lato partenze: Bettini al Valle Olona (Promozione), Binous tramite la Spal al Sant’Angelo, Fiumanò tramite la Pro Vercelli verso l’AZ Picerno, Ouattara al Città di Isernia San Leucio. Dato per imminente l’arrivo di un altro centravanti.
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