Fondo SalvaCalcio: aiuta lo sport ma inguaia il mondo delle scommesse
Il calcio finalmente ha ritrovato la sua strada e riaperto le sue porte. Dopo quasi tre mesi di lockdown, il mondo del pallone italiano si è rimesso in moto. La Coppa Italia è stata consegnata agli archivi e tra pochi giorni ricominceranno anche tutti i campionati, con in testa la Serie A. Finalmente, per tifosi e non, torneranno le giornate piene di emozioni con lo sport più amato di tutti. Si è evitato, così un enorme crack finanziario: i danni sarebbero stati non quantificabili in caso di annullamento delle competizioni e soprattutto del massimo campionato di calcio italiano. Anche perché fin dall’avvio della quarantena le perdite non hanno fatto che aumentare e crescere a dismisura. Le stime parlavano di un buco quasi pari ad un miliardo, con oltre 600 milioni di perdite, 450 milioni in meno dai diritti televisivi e 150 milioni in meno dai botteghini. A questi si sarebbero dovuti aggiungere tutti i proventi mancanti derivanti dalle attività di marketing e merchandising, data la chiusura che ha coinvolto tutte le attività commerciali. E i mancati incassi delle federazioni: si pensi che la FIGC rischia una perdita complessiva di circa 8 milioni. Ancora: società come Inter e Juve, quelle che cioè in Italia fatturano di più, hanno registrato vistosi cali che porteranno a chiusure ben lontane dalle cifre dello scorso anno. Il calcio è la terza industria del Paese, un movimento che ogni anno genera cinque miliardi di fatturato, ma che versa 1,3 miliardi di contributi fiscali e previdenziali con oltre 2 miliardi di stipendi ai dipendenti. Le perdite, ingenti, non sono finite e potenzialmente potrebbero essere anche peggiori: molte società, a causa dei mancati proventi, potrebbero fallire, soprattutto in Lega Pro. E potrebbe diminuire anche il tasso occupazionale, con oltre 121 mila posti di lavoro ed un rischio contrazione tra il 27 e il 38%. L’intero mondo del pallone ha chiesto aiuto al Governo, che ha prontamente risposto con il Fondo Salvacalcio, la misura estesa al mondo del pallone e a tutto il contesto sportivo italiano. La redazione di Gaming Report ne parla con schiettezza: “Il calcio e gli sport sono fondamentali, ma per salvare un settore si rischia di penalizzarne clamorosamente un altro, quello delle scommesse sportive, altrettanto importante, che paga così i danni del Covid-19”. Perché?
Perché il Fondo di cui sopra va ad aumentare il prelievo dello 0,30% del totale della raccolta sulle scommesse sportive, relative a eventi di ogni tipo, quindi anche virtuali. Questa idea è nata per far fronte all’emergenza, con delle risorse trasferibili al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Significa che fino al 31 dicembre del 2022 si manterrà un prelievo su una quota pari allo 0,30% del totale della raccolta sulle scommesse, con un versamento previsto mai inferiore ai 40 milioni di euro per il 2020 e a cinquanta per il prossimo biennio. Parlando di crisi, questa inguaia un settore fondamentale per le casse dell’erario, come quello delle scommesse sportive, il ramo del gioco d’azzardo più penalizzato dal lockdown e dalla vuotezza dei palinsesti. Ora che le cose sarebbero potute andare meglio, con la già citata ripresa ormai prossima, si è deciso di fare l’inverso. Facendo ripartire il calcio, e risolvendo così un problema. Ma aprendone, allo stesso tempo, un altro, su un fronte altrettanto ampio (ed importante).