Il progetto di Enea Benedetto e Taurinorum per rilevare il Torino
Intervista all'imprenditore torinese promotore della cordata
TORINO – Il Torino incassa l'ennesima rimonta ed esce sconfitto dal derby della Mole. Per capitan Belotti e compagni la classifica è sempre più deficitaria ed il silenzio del presidente Urbano Cairo, che perdura dall'inizio della stagione, è sempre più assordante. Iniziato nel campionato di serie B 2005-2006 culminato con la promozione nella massima serie centrato dopo la finale play-off vinta contro il Mantova, il ciclo dell'editore alessandrino sembra essere giunto ai titoli di coda. All'ambiente granata serve voltare pagina e soprattutto nuovi entusiasmi per uscire da un tunnel iniziato dopo il giro di boa dello scorso campionato e di cui non si intravede la luce. Negli ultimi mesi si è dichiarato disponibile ad acquistare il Torino F.C. il Comitato Taurinorum.
Una cordata di imprenditori il cui promotore è Enea Benedetto che è attualmente presidente del Barcanova, la storica società torinese che proprio quest'anno festeggia il centenario di storia e la cui prima squadra milita nel girone D di Promozione. Alle spalle ha anche un passato come allenatore in altri club importanti del panorama dilettantistico piemontese come il Cenisia, Rivoli, Settimo e Collegno. Oltre che intenditore di calcio e grande tifoso del Toro, Benedetto è un professionista che lavora nel campo della finanza e delle criptovalute, le cosiddette monete virtuali.
Benedetto ha gentilmente concesso un'intervista a Tuttocalciopiemonte.com per spiegare i dettagli dell'iniziativa del comitato Taurinorum, a che punto sono i contatti con l'attuale proprietà del Torino F.C. e quali sono i programmi una volta rilevata la società.
Com'è nato il progetto Taurinorum di cui lei è promotore per rilevare la proprietà del Torino F.C.?
«Nasce da un'idea di alcuni amici, di alcuni tifosi e di alcuni intellettuali granata. Hanno visto quello che stavo facendo al Barcanova e mi hanno chiesto perché non provare a fare risorgere anche il Toro. Da lì in pochi giorni è nato il comitato Taurinorum».
Fatto salvo il diritto di riservatezza in questo genere di trattative, oltre a lei quali figure fanno parte della cordata?
«Ci sono dei fondi di investimento ed i relativi investitori. Veda, quando si entra in un'operazione come questa si firmano accordi di riservatezza e segretezza. Per noi è importante garantire ciò, tanto più che i veicoli dei fondi servono proprio a questo. Mi permetta anche di sottolineare che per le acquisizioni di Milan, Roma e Parma di chi fossero le quote dei fondi, e dei comparti dei fondi, non è mai stato chiesto. Sarebbe stato interessante chiederselo anche in quelle operazioni».
Calcio e criptovalute: può essere il binomio del futuro?
«Sì, lo spero perché la vettorizzazione e la tokenizzazione possono permettere di costruire un nuovo modello finanziario, facilitando l'azionariato popolare e aumentando la trasparenza in tutte le componenti societarie».
In quale modo vorreste avviare l'azionariato popolare?
«Vorremmo assegnare, anche gratuitamente, il 20% della società ai tifosi attraverso un azionariato popolare con la Blockchain e col modello economico innovativo della vettorizzazione e della tokenizzazione».
Avete già avuto contatti col presidente del Torino Urbano Cairo?
«E' iniziata un'interlocuzione e siamo a disposizione per conoscere i desideri dell'attuale proprietà».
Che budget avete a disposizione per rilevare il club e per il calciomercato?
«Abbiamo a disposizione un budget di 300 milioni di euro circa. Più ne diamo all'attuale proprietà e meno ne restano per il Toro».
Nei vostri progetti rientrano anche l'acquisto dello stadio Grande Torino e lo sviluppo del centro sportivo Robaldo?
«Lo stadio e la zona limitrofa, unendola al Filadelfia, fa parte dei progetti di sviluppo. La gestione dello stadio e del Pala Isozaki è ormai diventata una spina nel fianco per le amministrazioni cittadine. Puntiamo a rendere quella zona un'isola di sport ed ecosostenibilità da vivere con i nostri figli in cui il calcio dovrà essere il traino per il benessere sociale e non viceversa».
Se doveste rilevare il club granata, quali sono le prime mosse che fareste?
«Migliorare sia la squadra che va in campo che quella che sta fuori dal campo, che poi rappresenta la vera forza di un team».
Fotografia tratta dal profilo Facebook di Enea Benedetto.