Lutto nel Chieri: è mancato l'ex centravanti azzurro Benito Seminara
Il “Petisso” se n’è andato. Già primo centravanti del Chieri attuale, figura al sesto posto nella classifica generale dei cannonieri azzurri con uno score che in parte somiglia nel suo piccolo a quelli di Puskás e CR7 e fa impallidire qualunque punta centrale del momento: 52 reti in 50 partite ufficiali. Benito Seminara, classe 1936, detto “Petisso” ovvero “Piccolo” per la somiglianza con Bruno Pesaola, è stato un attaccante decisamente atipico, un magnifico rappresentante del calcio minore dei suoi tempi. Certo che, con quel fisico minuto e quasi gracile che gli aveva appioppato madre natura, nel calcio di oggi proprio non troverebbe spazio. L’agilità ed il fiuto del gol supplirono però, finche fu possibile, a limiti atletici evidenti e gli permisero di giocare e divertirsi in varie tipologie di partite: Seconda Divisione 1955-1956, Prima Divisione 1956-1957, stravinte entrambe ed infine il campionato nazionale dilettanti di Prima Categoria 1957-1958, dove ebbe per allenatore un certo “Ciccio” Gola ex- difensore della Juventus e chierese a sua volta, ma dove il livello tecnico sempre più selettivo ne decretò via via l’uscita dalle scene più prestigiose. Restano memorabili le sue indigestioni di reti nel gioco a sette: in quel contesto, essendovi applicata la regola del fuorigioco soltanto nelle aree, stava sempre sul chi vive tipo avvoltoio, pronto a concretizzare le azioni dei compagni. Massimo risultato col minimo sforzo. Grazie ad una mente volutamente sgombra da quelle coercizioni da palestra alle quali sono oggi obbligati molti suoi colleghi, non conobbe mai le soste forzate per sopraggiunti problemi muscolari. Insomma, un puro, un elemento “da oratorio” (ora, labora e suonale!...) che seppe farsi conoscere al di fuori delle mura cittadine; a suo modo, anche un duro. Quando fu sazio di togliersi tante soddisfazioni, restò ancora per vari anni a Chieri (era dipendente della Cartotecnica Chierese) collaborando in diverse forme con la società di corso Buozzi, prima di tornare al paese d’origine, Sannicandro di Bari. Il terzino Livio Gillio, suo compagno d’armi tanto nel Chieri quanto nella magica Leo dei Salesiani di San Luigi, resta adesso l’unico rappresentante di quella prima formazione di pionieri.
Nella foto: Benito Seminara con una maglia particolare del Chieri 1956-1957, bianca con banda traversale azzurra secondo un costume allora in voga nel Sudamerica e non a caso proposta dal concittadino Onesto Silano, già ala mancina del Torino, in occasione di uno dei suoi “rientri” dall’Argentina.