Chieri dà l'ultimo saluto a Stacchino: giocò con Charles e Boniperti
Vai alla galleriaCi ha lasciati Francesco “Cece” Stacchino. Con Roberto Rosato è stato l’unico vero chierese che è riuscito nel dopoguerra ad approdare ad onori ed oneri della serie A partendo dal catino dell’oratorio salesiano di San Luigi. Li avevano preceduti talenti in granata come Onesto Silano e Giovanni Vay. Classe 1940, attaccante puro ma poi destinato purtroppo a compiti offensivi più variegati, fece strabuzzare gli occhi ad addetti ai lavori e non nel corso del Torneo Notturno a 7 estivo del 1956, la seconda edizione e la prima a San Luigi, indossando il colore giallo canarino della Leo B. Lo si ricorda come se fosse ora: partiva di brutto da metà campo ed andava in gol dopo aver travolto con forza ed abilità nel palleggio chiunque gli si parasse davanti. Gli osservatori c’erano, eccome se c’erano: finì seduta stante alla Juventus e vi fece la trafila nelle giovanili, prima di andare a respirare l’aria della prima squadra. Il 5 aprile 1959 sostituiva con la maglia numero 8, suo padrino il “gigante buono” John Charles, l’infortunato Boniperti in Juventus-Bari 2-2, firmando la rete del pari definitivo. Disputava poi un’altra partita di serie A ed una di Coppa Italia, prima di rientrare nei ranghi che lo videro da capitano bianconero alzare al cielo il Burlamacco del “Viareggio” 1961 (nell'immagine in galleria), prima volta in assoluto per la Vecchia Signora, 2-0 in finale al Lanerossi Vicenza. Nel 1959 aveva intanto intrapreso da centrocampista “finisseur” una militanza in serie C frutto di un gravoso “girovagare” allora in voga nei riguardi delle nuove leve: prima volta alla Sanremese dell’indimenticabile argentino Rao (27 presenze e 7 reti). Ci tornava nel 1961 alla Biellese (26 presenze e 2 reti) e concludeva la serie nel 1962 alla Cremonese (23 presenze e 2 reti). Terminava la carriera rientrando a casa: nel Chieri, dal 1963 al 1966, 95 presenze e 5 reti. Memorabili furono anche i derby nei derby del Torneo “De Martino” (Riserve), combattuti ora al “Combi” ora al “Filadelfia” contro l’impareggiabile Roberto Manolino. Una famiglia, quella degli Stacchino, alla quale la Chieri calcistica deve parecchio: il fratello Giovanni fu il primo segretario del Chieri, nell’agosto 1955 firmatario, col presidente Giovanni Tinelli e il consigliere Vittorio Vergnano, dello Statuto societario.
Nell'immagine in evidenza, il Chieri 1963-1964: Manolino, Bosco, Tuninetti, Viola, Rossano, Francescon, Lemonnier (piedi da sinistra verso destra); Gionco, Fossati, Donino, Fanti, Filiputti, Stacchino, Carbone (accosciati).
Quattro gli ex serie A nella Juventus: Viola, Francescon, Donino e Stacchino.
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