Viaggio nella memoria della Coppa Carnevale, ora Viareggio Cup
Il racconto della prestigiosa kermesse di calcio giovanile dalle origini (1949) fino al 1960
Vai alla galleriaIeri, lunedì 20 marzo 2023, è partita l’edizione numero 73 del “Viareggio”: una “vetrina” del calcio giovanile internazionale che ha radici antiche e vanta ancora fama e prestigio, pur essendo stata negli anni sempre più ridimensionata nei contenuti qualitativi.
Nella fotografia in evidenza, la formazione-tipo della Juventus per la prima volta vincitrice del “Burlamacco”, nel 1961. In finale 2-0 al Lanerossi Vicenza con doppietta di Dario Cavallito. Riconosciuti: Cavallito (secondo in alto da sinistra), Mazzia (primo in basso da sinistra), Gabetto (terzo), Castano II (quarto) e il capitano Francesco “Cece” Stacchino (con il mazzo di fiori).
DALLE ORIGINI (1949) AL 1960.
Estratto da VERSILIATODAY, Coppa Carnevale Amarcord, di Giovanni Lorenzini. PICCOLO VIAGGIO nella memoria della Coppa Carnevale ora Viareggio Cup.
1ª EDIZIONE 1949: MILAN. Dieci formazioni in rappresentanza di Italia, Svizzera e Francia. La prima partita vede il successo della Selezione del CGC (Centro Giovani Calciatori) su quella di Livorno per 4-1. Tanto entusiasmo. Tutte le partite vengono disputate allo Stadio dei Pini. La favorita Fiorentina finisce al tappeto, per sorteggio, ai quarti di finale, contro gli svizzeri del Bellinzona. Alle semifinali approdano Lazio, Sampdoria, Milan e Bellinzona.
LA FINALE: Milan-Lazio 5-1.
IL CAPOCANNONIERE: Manenti (Milan) 5 reti.
IL GIOCATORE SIMBOLO: Cervato (Fiorentina), primo giocatore “uscito” dal torneo, che debutterà in Nazionale A due anni dopo vincendo anche lo scudetto con la Fiorentina nel 1955-1956.
2ª EDIZIONE 1950: SAMPDORIA. Primo passo in avanti nel numero delle squadre partecipanti (12) e nelle Nazioni rappresentate (4). Al primo turno, il Milan campione in carica viene eliminato dal Modena, dove spicca un giovane portiere, Ghezzi, destinato ad una luminosa carriera. Le squadre straniere non brillano: nessuna arriva alle semifinale, dove invece approdano Sampdoria, Fiorentina, Modena e Fiorentina.
LA FINALE: Sampdoria-Roma 2-1.
IL CAPOCANNONIERE: Nicoletti (Sampdoria) 5 reti.
IL GIOCATORE SIMBOLO: Ghezzi (Modena) Un portiere di grande carisma, spericolato nelle uscite, che conoscerà i momenti più belli della sua carriera con la maglia del Milan.
3ª EDIZIONE 1951: PARTIZAN BELGRADO. Ancora 12 formazioni, con il debutto di due squadre dell’Est (Dinamo Zagabria e Partizan Belgrado) che lasceranno il segno nel torneo. La Fiorentina prima elimina il Milan e poi va al tappeto con i francesi del Racing Parigi. Impressionano le formazioni straniere: in tre (le due slave e il Racing) raggiungono le semifinali. Il torneo passerà alla storia per il primo successo straniero.
LA FINALE: Partizan-Sampdoria 2-1.
I CAPICANNONIERI: Gardenghi (Bologna), Bellandi (Sampdoria) e Menasse (First Vienna) 2 reti. IL GIOCATORE SIMBOLO: Vorgic (Partizan) Centrocampista completo, segna un gran gol in finale, completando in quel modo un torneo da protagonista. Nell’arco di due anni diventerà una colonna della prima squadra del club di Belgrado.
4ª EDIZIONE 1952: MILAN. Il torneo entra in orbita: 16 squadre con 6 Nazioni rappresentate. La rassegna è nel segno del gol visto che viene toccata una media-gara (quasi 3,5 a partita) da record. Impressiona il Partizan di Belgrado trascinato dall’attaccante Milos Milutinovic e dal centrocampista Ogrijanovic, futuri protagonisti in Nazionale.
Alle semifinali accedono Milan, Inter, Fiorentina e Partizan.
LA FINALE: Milan-Partizan 3-1.
IL CAPOCANNONIERE: Rossi (Inter) 5 reti.
IL GIOCATORE SIMBOLO: Milos Milutinovic (Partizan Belgrado) Due anni dopo, sarà protagonista con la Nazionale del suo Paese ai Campionati del mondo del 1954 in Svizzera vinti dalla Germania.
5ª EDIZIONE 1953: MILAN. Il Milan concede il bis ma trova sulla sua strada formazioni di grido, a cominciare dalla Juventus che fa il suo debutto alla Coppa Carnevale. Brilla anche l’Udinese allenata dall’ex-portiere della Nazionale italiana vittoriosa ai Mondiali del 1938, Aldo Olivieri. In campo nelle file della formazione tedesca c’è anche un certo Uwe Seeler. Di lui ne risentirà parlare il mondo …
LA FINALE: Milan-Juventus 1-0.
IL CAPOCANNONIERE: Milos Milutinovic (Partizan Belgrado) 5 reti.
IL GIOCATORE SIMBOLO: Seeler (Amburgo) Giovanissimo attaccante, diventerà un simbolo della sua squadra e della Nazionale tedesca nei successivi quindici anni.
6ª EDIZIONE 1954: LANEROSSI VICENZA. Aumenta ancora il numero delle Nazionali presenti: siamo ad otto. In campo brillano le provinciali, a cominciare dal Vicenza che lastrica il suo cammino di eliminazioni eccellenti a cominciare dalla Fiorentina per passare al Milan. La formazione biancorossa conclude il suo ciclo vincente imponendosi alla Juventus nell’incontro decisivo della manifestazione.
LA FINALE: Vicenza-Juventus 2-1.
IL CAPOCANNONIERE: Cappellaro (Vicenza) 4 reti.
IL GIOCATORE SIMBOLO: Vicini (Vicenza). Un centrocampista illuminato con il senso del gol e destinato ad una bella carriera anche da allenatore, prima alla Under 21 e poi alla Nazionale A.
7ª EDIZIONE 1955: LANEROSSI VICENZA. I biancorossi veneti ci hanno preso gusto e grazie alle reti del capocannoniere Cappellaro continuano a dettare legge nonostante il debutto del quotato Bayern Monaco. Grandi atleti in erba brillano: nella Fiorrentina c’è Sarti futuro campione d’Italia; nel Bologna, Pascutti anche lui futuro scudettato. Nel Milan tre giovani di rango come Marchioro, Radice e Bagnoli destinati a diventare ottimi tecnici così come Bora Milutinovic nel Partizan Belgrado.
LA FINALE: Vicenza-Sampdoria 2-0.
IL CAPOCANNONIERE: Cappellaro (Vicenza) 4 reti.
IL GIOCATORE SIMBOLO: Pascutti (Bologna). Una punta dal gol facile. Lascia il segno con una doppietta nella giornata di apertura contro l’Austria Vienna.
8ª EDIZIONE 1956: SPARTA PRAGA. Secondo successo straniero anche se il lotto delle formazioni non italiane è ridotto a quattro. Sono però i ragazzi dello Sparta Praga a far saltare il banco superando anche il Milan che presentava una formazione quasi fotocopia dell’anno precedente con atleti di spicco come Bean, Radice, Marchioro e Bagnoli. Alle semifinali, oltre allo Sparta Praga e il Milan, erano arrivate anche la rivelazione Spal e la Sampdoria.
LA FINALE: Sparta Praga-Milan 2-1.
IL CAPOCANNONIERE: Campanini (Spal) 4 reti.
IL GIOCATORE SIMBOLO: Radice (Milan) Grande difensore ma soprattutto futuro grande tecnico. A lui è legato l’ultimo storico successo ottenuto sulla panchina del Torino negli Anni 70.
9ª EDIZIONE 1957: MILAN. Un piccolo passo indietro a livello organizzativo visto che sono ammesse appena otto squadre in rappresentanza di Italia, Cecoslovacchia e Jugoslavia. Il turno eliminatorio è andata e ritorno. In semifinale arrivano solo squadre italiane e il Milan approda in finale vincendo al sorteggio la sfida con l’Udinese. Le altre semifinaliste sono Roma e Sampdoria. LA FINALE: Milan-Roma 4-1.
I CAPICANNONIERI: Marchioro (Milan) e Compagno (Roma) 3 reti.
IL GIOCATORE SIMBOLO: Marchioro (Milan). Centrocampista dal tocco raffinato, segna anche in finale: diventerà un grande allenatore. Storica la qualificazione alla Coppa Uefa con il Cesena alla metà degli Anni 70.
10ª EDIZIONE 1958: SAMPDORIA. Una grande novità: il torneo infatti viene giocato non solo a Viareggio ma anche in altre località della Toscana. Sedici le formazioni partecipanti ma le straniere non brillano. Brilla invece la Sampdoria che propone all’attenzione l’attaccante Bruno Mora. In evidenza fra le straniere il difensore del Partizan, Jusufi che farà poi parte prima della Nazionale olimpica impegnata ai Giochi di Roma nel 1960 e poi ai successivi Mondiali del 1962 in Cile. Tutte italiane le squadre promosse in semifinale: Sampdoria, Vicenza, Sampdoria e Udinese.
LA FINALE: Sampdoria-Fiorentina 2-0.
IL CAPOCANNONIERE: Greatti (Fiorentina) 5 reti.
IL GIOCATORE SIMBOLO: Mora (Sampdoria). Giganteggia sulla fascia destra, debutta giovanissimo in serie A e in Nazionale ma un brutto incidente di gioco lo costringerà al ritiro anticipato.
11ª EDIZIONE 1959: MILAN. Il torneo emigra da Viareggio per i lavori di ristrutturazione dello Stadio dei Pini. Il campo principale è quello di Pisa: al torneo vengono ammesse solo otto squadre. Fra le straniere è ancora il Partizan di Belgrado ad essere la più tosta, capace di eliminare al primo turno i campioni in carica della Sampdoria. Alle semifinali accedono Partizan, Roma, Milan e Fiorentina; fra i viola spiccano Albertosi e Greatti che dieci anni dopo vinceranno uno storico scudetto con la maglia del Cagliari.
LA FINALE: Milan-Partizan 2-1.
I CAPICANNONIERI: Greatti e Dell’Angelo (Fiorentina), Kovacevic (Partizan Belgrado) 4 reti.
IL GIOCATORE SIMBOLO: Trapattoni (Milan). Un centrocampista tosto e dotato di carattere: dal “Viareggio” approda presto in serie A diventando una colonna della Storia rossonera.
12ª EDIZIONE 1960: MILAN. Il torneo torna allo Stadio dei Pini rinnovato con la presenza del primo lotto delle gradinate scoperte. Sedici le squadre partecipanti: il Partizan di Belgrado e il Dukla di Praga sono le uniche straniere a superare il primo turno. Nel Torino brillano Vieri e il chierese Roberto Rosato, futuri nazionali azzurri. Alle semifinali accedono però Milan, Bologna, Fiorentina e Dukla, dove svetta il talento di Kucera, un fantasista che ben presto debutterà in Nazionale.
LA FINALE: Milan-Dukla Praga 1-0.
IL CAPOCANNONIERE: Morosi (Fiorentina) 5 reti.
IL GIOCATORE SIMBOLO: Salvadore (Milan). Difensore elegante e al tempo stesso energico, giganteggia in finale; anche per lui in breve tempo si apriranno le porte della prima squadra e poi della Nazionale.
Nell'immagine in galleria: Michele Benedetto terzino destro della Juventus premiato come miglior giocatore (Giocatore Simbolo) del Torneo di Viareggio 1961.
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