Serie D: lampi di Chieri, ma è solo pari contro l'Arconatese
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CHIERI – Voleva rompere per bene il ghiaccio dopo due sconfitte consecutive ma ha dovuto accontentarsi: il giovane Chieri pareggia per 1-1 una partita che avrebbe potuto vincere solo se fosse stato più alpinista picozzaro, anche perché gli ospiti di un’Arconatese ancora più giovane hanno giocato in inferiorità numerica per quasi un’ora e un quarto. Ha invece rimandato l’appuntamento con la vittoria per varie ragioni comprese quelle già prevedibili, vedi i tanti apprendisti cordaroli ed i rari maestri del ciò rampin in cordata, anche se la squadra in versione montanara ha dato ad intendere di essere in progresso e di avere ampi margini di miglioramento, soprattutto sul piano dell’autostima, del mestiere e dell’autorevolezza.
Freddati (ovviamente) al 3’ da un mancino da fuori forte e maligno di Pavesi, sempre spina nel fianco, gli azzurri hanno perso all’origine di questo episodio Benassi per infortunio: l’inserimento di Ozara ha comunque sortito delle variazioni confortanti al solito 3-5-2 varato da mister Didu. L’Arconatese, a volte ruvida, si è guadagnata la spartizione della posta con una gara accorta ed essenziale: mai in soggezione, i gialloneri hanno combattuto ad armi pari fino al termine e dalle ripetute rimodulazioni tattiche operate dal trainer Liveri si è capito che non intendevano accontentarsi neanche con l’uomo in meno.
Primo quarto d’ora col Chieri in folle, poi il centrocampo ingrana. Bene sulle fasce ma i limiti tecnici più evidenti si riscontrano alla resa dei conti, ovvero nell’area di rigore avversaria. Al 16’, Ravasi su punizione toccata da Spera obbliga Botti ad una difficile deviazione alta in corner. Raggiunto il pari al 19’ grazie ad un colpo di testa da parte di Benedetto, su piazzato di Abelli, i locali con l’uomo in più stringono i tempi ma non passano. Al 32’ su centro di un Della Valle a tratti perfetto, Ravasi non ci arriva e Barcellona schiaccia in tuffo di testa una palla che schizza a terra e si inalbera oltre la traversa.
Nella ripresa occorre aspettare una mezz’ora scarsa prima di vedere il Chieri tambureggiare per provare a vincere. Al 21’ da punizione Ravasi manda di testa a lato. Al 28’ il prode Conrotto scambia con Castelletto, entra in area e da posizione defilata spara su Botti in tempestiva uscita. Al 31’ però Finamore è monumentale su un’altra staffilata bassa col sinistro di Pavesi. Al 40’ da angolo corretto da Benedetto, Spera è in ritardo di un amen. Si chiude al 45’ con un intervento aereo di Pedrabissi che se la sfera potesse parlare gli chiederebbe: “Amico, ma che fai, è questo il modo di trattarmi?”.
In conclusione un’analisi più dettagliata: il Chieri è un cantiere aperto, se si ridurranno i timidi passaggi a ritroso e le lente aperture orizzontali, optando per un gioco più verticale e sfacciato nella zona calda, allora sì, potremo dire che le fondamenta sulle quali Marco il capomastro sta edificando il suo capolavoro sono solide quanto basta.
Chieri-Arconatese 1-1 (1-1)
CHIERI: Finamore; Benedetto, Benassi (9’ pt Ozara); Abelli (30’ st Ferrandino), Conrotto, De Letteriis (20’ st Mosagna); Spera, Castelletto, Barcellona (20’ st Pedrabissi), Ravasi, Della Valle (30’ st Sidella). 12 Bonofiglio 13 Bellocchio 17 Rossi 18 Bianco. All. Marco Didu.
ARCONATESE: Botti; Bianchi, Ientile; Gomis, Gatelli, Giovane (28’ st Tumino); Albini (32’ st Principi), Menegazzo (13’ st Foglio), Gobbi (30’ pt Romeo), Pavesi (38’ st Pastore), Marra. 22 Donato 18 Coulibaly 19 Veroni 20 D’Aversa. All. Giovanni Livieri.
TERNA ARBITRALE: Mirri di Savona (Isolabella e Ghio di Novi Ligure).
RETI: 3’ pt Pavesi, 19’ pt Benedetto.
NOTE: 50’+49’. Gara a porte chiuse. Espulso Gatelli al 27’ pt per somma di ammonizioni. Chieri con una maglia azzurra dedicata a Roberto Rosato. Debutto ufficiale di De Letteriis, classe 2001.
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