Serie D: pareggio a reti bianche nel recupero tra Chieri e Vado
Vai alla galleriaCHIERI – Il Chieri “fa il punto”: a salvezza acquisita una bella rifiatata in chiave psicologica e poco più di un allenamento in vista di una volata finale che, a seconda dei punti di vista, potrebbe anche dire tutto o niente in prospettiva. Il Vado “fa un punto”: a salvezza tutta da giocare con Fossano e Borgosesia negli ultimi quattro turni, una prestazione coraggiosa da parte dei liguri, che non sono più gli ultimi della fila. Finisce 0-0 un recupero impalpabile dal punto di vista tecnico e condito da una buona dose di tatticismo non sempre giustificabile, il che contribuisce in larga misura a renderlo almeno equilibrato ed incerto fino all’ultimo respiro.
I pregi ed i difetti del Chieri, al quarto risultato utile consecutivo con tanto di porta immacolata, non si scoprono certo in un’occasione come questa. Se però la si volesse intendere come il primo dei test che a mente sgombra daranno indicazioni per selezionare l’organico del futuro, ci sarebbe da domandarsi cosa potrebbe passare per la testa di chi dovrà decidere, visto che si sono avvertite sensazioni ondivaghe. I limiti del Vado sono di altra specie: meno qualità ma anche punta accademia, manovriero ma poco preciso e per nulla pungente benché si stia sentendo ancora il sibilo acuto scaturito dalla palla sbattuta con forza contro il montante da Sbarbati nel corso del primo tempo.
Netto, poi, il calo fisico nella ripresa. Azzurri che lasciano l’iniziativa ai rossoblù e non pervengono fino al riposo. Sbarbati senza freni, Alberto spina nel fianco. Testa di D’Antoni su spiovente di Gulli disinnescata a terra da Finamore, al 12’. Al 20’ slalom e conversione da sinistra proprio dello Sbarbati che, da posizione molto defilata, scaglia un destro a giro che va a stamparsi a mezz’aria sul palo opposto. Repliche velleitarie: un rasoterra a lato di Ravasi al 21’ ed una punizione di Pedrabissi contro la barriera al 39’.
Nel secondo tempo Chieri più bramoso. Centrocampo non più timido e confuso (tipo orologeria: tic-toc, tic-toc, ogni tanto se la “lancetta” va troppo avanti riportiamola all’indietro!) ma più pratico ed intraprendente, quasi Archimede (grazie, Pitagora, anche nel calcio la somma dei quadrati costruita sui cateti è proprio uguale a quella dell’ipotenusa!). Al 2’ Pautassi trapana e centra lungo da sinistra, Valenti in spaccata ardita dall’altra parte non riesce a metterla dentro da un passo e di destro la manda in orbita con l’ex Luppi fuori causa. Botta (Spera fuori) e risposta (D’Antoni parato), girandola di cambi e un paio di mischioni nell’area rivierasca, vigne che non fanno uva. Il Vado in divisa ignifuga anti fuoco da specchio altrui, che mai ha ceduto alternando il 5-3-2 col 3-5-2, torna a casa imbattuto, può perfino recriminare, il pari gli brucia ma continuerà a darci dentro. Il Chieri, con la coppia storica Benedetto-Conrotto ancora in grado di tenere in piedi “la baracca”, può intanto organizzare un altro “Te Deum” di ringraziamento perché la pandemia, così come già accadde nel campionato scorso, non ha portato solo grandi dolori ma anche somme gioie non preventivate.
Chieri-Vado 0-0
CHIERI: Finamore; Benedetto, Pautassi (30’ st Pezziardi); Sangiorgi (30’ st Castelletto), Conrotto, Benassi (33’ st Bianco); Spera, Gerbino, Valenti, Ravasi, Pedrabissi (21’ st Ferrandino). In pancone: Marenco, Dalmasso, Della Valle, Rossi e Barcellona. All. Marco Didu.
VADO: Luppi; Lipani, Alberto (30’ st Lorenzo Casazza); Bernardini, Strumbo, Tissone; Sbarbati, Taddei, D’Antoni (39’ st Barbetta), Boiga, Gulli. In pancone: Scatolini, Pedalino, Risso, Alessandro Casazza, Dagnino, Favara e Pregliasco. All. Luca Tarabotto.
TERNA ARBITRALE: Rizzello di Casarano (Piomboni di Città di Castello e Polidori di Perugia).
NOTE: 46’+50’. Porte chiuse, forse per l’ultima volta.
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