Serie D: il Chieri travolto in casa dall'Albenga
Trascinati da Barranco, i liguri si impongono per 0-5 al "Valentino Bertolini" di Gassino

GASSINO TORINESE – Si chiama Valentino Bertolini, è lo stadio dedicato a colui che negli Anni Sessanta fu anche allenatore del Chieri quando vennero affrontati i liguri dell’Albenga. Gli azzurri di rosso vestiti (ma è vietato almeno per ora sparare sulla Croce di quel colore) e i bianconeri ingauni ci si ritrovano in serie D, dopo ben sessant’anni, ma non si fanno complimenti di sorta. Nel senso i primi vorrebbero vincere di brutto per recuperare punti e gli altri almeno non perdere per confermarsi matricole in fiore. Invece finisce addirittura 0-5!
Gli agricola del posto muovono di buzzo buono l’aratro nel campo sintetico dei sogni da realizzare, ma non fanno la sintesi perché hanno lasciato in cascina le sementi della precisione e della forza penetrativa. I rivieraschi rischiano nel primo tempo di fare la fine degli spaventapasseri ma, passato il vento di buriana, diventano clamorosamente avvoltoi e ringraziano innanzitutto il loro centravanti che non solo sblocca la situazione, ma che sa dare anche il colpo di grazia.
Così sbocciano e bocciano, raccogliendo un successo che fa clamore, ma che va anche oltre i loro effettivi appetiti. Cinque volte a segno, sentenzia la cronaca: davvero parecchie, tanto più se si considera che i presupposti sembrerebbero più inclini ad indirizzare il confronto verso un destino favorevole ai piemontesi. Le assenze circoscrivono estro e fosforo, il Chieri fa la partita per mezz’ora con un calcio prevedibile ma insistente, che antepone il possesso fraseggiato alla verticalità. L’Albenga manovrata da Venneri non casca nel tranello dell’accademia, non esce dal guscio e controlla, ma viene graziata da Rivi che per due volte, solo a tu per tu con il portiere, fallisce il gol bersagliando il corpo immolato dell’estremo difensore: prima da posizione centrale e poi con un rasoterra incrociato.
Il Chieri, comunque, cambia addirittura marcia e sciorina un quarto d’ora di spettacolo frizzante. Se non che la persistente sterilità offensiva va a sbattere contro una sorte beffarda. Se hai un portiere birillo che ondeggia e non va giù, un centravanti dalla testa benedetta (anche per lo 0-3) e un avversario benevolo puoi perfino… stravincere. Quando Barranco l’argentino “mancato” lascia di sale la compagnia locale realizzando lo 0-1 con uno stacco aereo perfetto a seguire da corner, a tempo quasi scaduto, principia dunque un’altra partita. L’Albenga non ha mai tirato in porta ma… il Chieri saluta e se ne esce dalla scena. Dopo lo 0-1 arriva a ruota il raddoppio su dormita della difesa (reparto a un certo punto inguardabile) ed il collettivo di Nisticò torna negli spogliatoi per non uscirne più, prigioniero di certi limiti che affiorano puntuali se gli avversari si mettono a fare la voce grossa. E se tu non li hai già castigati… sono guai.
Balan è stratosferico ma pecca di altruismo, le assenze non sono alibi per un punteggio del genere, D’Elia gioca da saggio ma solo in fase di interdizione esterna e a centrocampo non ci si raccapezza più. Alla già nota fragilità mentale di un organico senza mestiere si aggiungono alcune individualità tecnicamente limitate e certi ruoli ibridi non convincono. Dall’allarme alle armi. Sapranno gli addetti ai lavori correre per tempo ai ripari per dare nelle aree altrui un minimo di concretezza a quanto bene o male si riesce a produrre?...
CHIERI-ALBENGA 0-5 (0-2).
CHIERI (3-4-1-2): Faccioli; Capra (32’ st Sussetto), Moretti, D’Elia; Maniscalco, Balan, Mammarella (12’ st Zenuni), Gasparoni (12’ st Biondo); Moreo (32’ st Ferrando); Gozzerini (12’ st Bacchin), Rivi. A disp.: Romero, Palmiere, Ciociola, Egharevba. All. Nisticò.
ALBENGA (3-5-2): Facchetti; Mukaj, Venneri, Masetti; Nesci, Likaxhiu (41’ st Castiglione), Di Stefano (17’ st Paglia), Berretta, Jebbar (44’ st Bonanni); Esposito (30’ st Anselmo), Barranco (36’ st Quintero). A disp.: Bisazza, De Benedetti, Mariani, Policano. All. Fossati.
RETI: 44’ Barranco, 45’ Esposito; 2’ st Barranco, 40’ st Jebbar, 49’ st Quintero.
NOTE: 46’+49’. Pomeriggio estivo, 200 spettatori, metà per il Chieri e metà per l’Albenga, i primi muti e gli altri con tifoseria organizzata civilmente festante. Al botteghino il biglietto da 13 euri ha stavolta fruttato un incasso almeno in parte consolatorio. Mancano all’appello Alvitrez, Vono e Dumani; nei liguri assente l’ex Boloca II, lungodegente. Confronto ruvido ma corretto, un solo ammonito: Capra.
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