Serie D: la vittoria del Bra contro l'Albenga è di rigore
Decide la sfida il penalty trasformato dal centravanti giallorosso Musso
Vai alla galleriaBRA – È qui la festa? Spumante, barbera o champagne? No, birra alla spina e salsiccia ovviamente del posto, con gli auguri di Totò e Carlo Croccolo. Nell’atteso confronto tra giallorossi e bianconeri, Musso centravanti di un Bra a tutta birra ne fa vedere di tutti i colori: è una spina costante nel fianco dell’Albenga. La sfida finisce 1-0 perché la formazione ospite, rivelazione del campionato e chiamata ad un probante esame di maturità, fallisce la prova ben al di là del passivo patito di stretta misura. E pensare che Lucio da lassù li aveva avvisati, quelli delle Cento Torri! Occhio ai sorci verdi! Al “Bravi” dovrete essere più bravi del Bra e stare particolarmente attenti al … luppolo!...
Pia illusione, l’ultima trasferta del 2023 non lievita: si rientra a casa col panierino vuoto dopo sette risultati utili filati ed aver toccato, a suo tempo, il cielo con un dito. Il collettivo indigeno, privo del lungodegente Marchetti e del panchinaro Pautassi, chiarisce invece di essere tornato quello di un tempo, il Bra vero: scoppia di salute psicofisica e costruisce le proprie fortune su una mentalità autorevole e serena, che sortisce un gioco estremamente pratico. L’Albenga finchè può controbatte con decisione ma le manca qualcosa, in specie quella lucidità che per le squadre al top è sinonimo di tranquillità e fiducia in se stesse.
Il prode Venneri è giù di tono e Boloca vivace mediano-trampoliere a tutto campo non basta a fare il salto di qualità. Prestazione puntigliosa e dignitosa, quella dei liguri, ma certi eccessi di frenesia non pagano. Musso vince nettamente il confronto tra Titani che lo vede opposto all’altro numero 9 della compagnia cantante, l’argentino Bruno Barranco, suo diretto concorrente nella lotta per primeggiare nella classifica dei marcatori. Nino dispensa spettacolo nello spettacolo, trasforma il rigore decisivo, fa ben più che reparto da solo, gioca per sé e per la squadra, supportato da un Marchisone a sua volta monumentale e non va oltre per “colpe” non sue, a cominciare da quelle di un Facchetti portiere-nemico che gli para di tutto e di più. La differenza tra i due talenti di casa la fanno le caratteristiche tecniche dei rispettivi ruoli: quello del centravanti presuppone nel calcio attuale doti più complete, anche dal punto di vista fisico.
Sul fronte avverso Barranco parte bene ma pecca di egoismo e l’erroraccio, un tiro senza pretese, con cui termina da ostinato un’azione di ribaltamento che potrebbe concludersi al meglio, anziché servire il compgno uccel di bosco, dà alla partita un indirizzo ben preciso già prima del riposo. Lui resta condizionato per i minuti restanti e comunque di palle giocabili in area ne vede poche. Né ha fortuna nell’epilogo, quando non riesce a deviare al meglio in piena bagarre e Piras blocca la palla di un pari inseguito con confusa veemenza. Duello al sole di un inverno ormai alle porte, sostenuto a ritmi alti, senza se e senza ma, con continui capovolgimenti di fronte.
Bra più concreto e Albenga che elabora senza incisività. Al 17’, su indesione difensiva, Musso inizia lo show con un diagonale mancino rasoterra che obbliga Facchetti alla deviazione miracolosa in corner. Marchisone chiama a sua volta in causa il portiere. Al 35’ è invece Masetti a ricacciargli il tiro. Ripresa. Al 12’ Venneri sbaglia un appoggio e poi stende Marchisone messo in azione da Gerbino: netto rigore che Musso trasforma per l’1-0 spiazzando Facchetti. Al 21’ un gran sinistro di Musso da posizione defilata fa volare Facchetti che dirotta in corner. Ancora Marchisone sfiora il raddoppio. L’Albenga non ci sta e al 28’ Esposito costringe Piras a guadagnarsi la pagnotta. Il Bra potrebbe castigare in contropiede ma preferisce gestire ed ha ragione. Si attende con curiosità l’esito del ricorso che riguarda Bra-Alcione per sapere quale sarà il tipo di albero allestito dal presidente Germanetti: quello di Natale o quello della cuccagna?...
Bra-Albenga 1-0 (0-0)
BRA: 12 Piras, 3 Ropolo, 5 Tos, 8 Tuzza, 9 Musso, 16 Giorcelli, 18 Bosio, 21 Marchisone (34’ st Derrick 7), 23 Daqoune, 24 Gerbino, 25 Mawete. 1 Steve, 2 Magnaldi, 6 Matija, 10 Pautassi, 11 Fogliarino, 15 Omorogbe, 20 Vaiarelli. All. Roberto Floris.
ALBENGA: 22 Facchetti, 4 Boloca, 7 Colantonio (20’ st Di Stefano 24), 9 Barranco, 10 Esposito, 20 Jebbar (34’ st Moscatelli 14), 23 Venneri (22’ st Mukaj 5), 29 Likaxhiu, 37 Masetti, 48 Berretta (45’ st Giudice 16), 55 Nesci. 12 Dottore, 8 Castiglione, 11 Nacci, 28 Tesio, 31 Lorenzo Destito. All. Fabio Fossati.
TERNA ARBITRALE: Cerea di Bergamo (Manzini di Voghera e Chimento di Saronno). RETE: 12’ st Musso su rigore.
NOTE: 46+51’. Soleggiato con temperatura a lungo oltre i 10°; fari accesi nell’ultimo quarto d’ora. Spettatori: 300 circa, con folta rappresenta ingauna, in parte organizzata ed in parte sparpagliata in tribuna. C’è anche Marco Sesia, mister dell’Asti.
Galleria fotografica