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Lombardia, al Torneo delle Regioni c'è chi ha fatto bingo

a cura di Massimiliano Giacomini

75mila Euro, ecco quanto ha deliberato martedì 7 aprile il Consiglio Direttivo del Comitato Regionale Lombardia che si è svolto a Presezzo, in provincia di Bergamo, in favore della Hotel Yo di Stefano Bianchi. Nome che fino ad ora non era mai uscito ma che è vicino ad un nuovo selezionatore dell'Under Lega Nazionale Dilettanti ed è proprietario dell'ultima società, nel gioco delle matriosche, innescato tra Bravo Flyer e Bravo Media. Secondo una stima precisa fatta dal Comitato lombardo per ogni persona che parteciperà al Torneo delle Regioni, facendosi il lavoro da soli, il risparmio è di 12/15 euro a persona. Partendo da questo numero si presume un risparmio di circa 105mila euro, ma la domanda è semmai un’altra: come mai un agenzia che si occupava di trovare le location per i partecipanti pagava 12/15 euro in più?

Non credo possa essere giustificabile con la percentuale dovuta all'agenzia. Il risparmio finale è di 30mila euro perché i duecentomila euro deliberati in favore di HotelYo, nel Consiglio Direttivo, che aveva visto Giuseppe Baretti urlare la sua intenzione di dare le dimissioni, sono stati girati dalla società di Bianchi agli alberghi come anticipi per le prenotazioni. C'è un altro aspetto relativo ad alberghi e prenotazioni che stiamo analizzando ma è ancora troppo presto per parlarvene ma anche qui i conti non tornano. Se la Figc ha chiaramente fatto capire che non ha intenzione di pagare nè direttamente nè indirettamente quei 75mila euro, cosa potrà succedere adesso?

In Lega Pro, il procedimento contro Mario Macalli, per il caso dei marchi del Pergocrema, proseguirà il 23 aprile. L'ergastolo per il numero uno della Lega Pro, così lo aveva definito Macalli, non è stato sancito ma la partita è ancora aperta anche se la richiesta accettata dal giudice di far partecipare un testimone chiamato dalla difesa dell'avvocato Di Cintio, cosa più unica che rara, potrà spostare gli equilibri in favore di Macalli. Per chi avesse dimenticato, il numero uno della terza lega italiana aveva provveduto a registrare a suo nome tutti i nomi e marchi derivanti dal vecchio Pergocrema, società che lo aveva visto dirigente per oltre trent'anni.

Per Macalli quello era stato un atto d'amore per non permettere a nessun capitano di (av)ventura di poter mettere le mani sulla società della sua città senza essere valutato da lui. Conflitto d'interessi per un presidente di Lega? Pochi dubbi sulla risposta da parte nostra. Entrare nel merito là dove non l'ha fatto ancora la procura federale sarebbe estremamente divertente per chi, come noi, anticipa sentenze e delibere, ma in questo caso ci sono troppe cose in ballo per poter capire come si muoverà la procura visto che da quelle parti, per troppe volte, le carte in tavola sono state cambiate se non fatte sparire. 

Massimiliano Giacomini

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  Scritto da redazione_piemonte il 14/04/2015
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