Baretti è sotto torchio, ma è solo l'inizio

Venerdì il collaboratore della Procura Federale Sergio Onesti ha interrogato, per alcune ore, il presidente del Comitato Regionale Lombardia Giuseppe Baretti. I fatti sono noti e fanno riferimento al caso dell'Hotel Yo e della lettera anonima che giunse in Comitato subito dopo e portò alla luce i misfatti meneghini di cui abbiamo parlato più volte nelle ultime settimane. Massimo riserbo, almeno da Milano, su quanto detto dal presidente Giuseppe Baretti. Fortunatamente noi non abitiamo nella città del Duomo ma nella Capitale e sappiamo che la procura ha chiesto nello specifico, al numero uno del Comitato, chi avesse firmato il contratto e perché nessuno dal palazzo di via Pitteri abbia affrontato il problema prima che deflagrasse in tutto il suo intrigo di rimborsi e penali.

La risposta la diamo noi e non crediamo si discosti di molto, almeno nei contenuti, da quella data dal presidente Baretti ed è: Perché si temeva di rompere gli equilibri con Roma. Felice Belloli era appena stato eletto presidente della Lega Nazionale Dilettanti e Baretti, suo vice presidente e i consiglieri non se la sono sentita di cestinare un accordo chiuso dall'ex numero uno del Cr lombardo. Perciò, per un sottile gioco del destino, ora i guai rischiano di passarli a Milano e non a Roma. Questo però, se Baretti, a quella famosa prima domanda non abbia raccontato esattamente come andarono i fatti e quindi spostato l'attenzione su Belloli. Ora che il vaso di Pandora è stato aperto, i documenti portati via dall'avvocato Onesti potranno cambiare le dinamiche all'interno della Lega Nazionale Dilettanti.

La domanda è semplice: Come potranno essere ora i rapporti tra il Comitato regionale Lombardia e Felice Belloli? Momento difficile per il numero uno della Lega Nazionale Dilettanti Felice Belloli, a cui manca definitivamente anche l'appoggio di Carlo Tavecchio visto che il presidente della Federcalcio, in un'intervista rilasciata alla Gazzetta ha dichiarato, riguardo al vincolo: «Ha ragione Tommasi avevamo quasi raggiunto un accordo che poi si è arenato, ma non dipende da me. Con il nuovo presidente della Lnd il clima è cambiato. Non so perché, ma credo che quel discorso si possa riprendere in qualsiasi momento». Si ma solo se cambiasse qualcosa o qualcuno aggiungiamo noi. Chiudiamo con un'altra chicca. Si tratta del rapporto tra Diadora e AIA che i vertici Geox, proprietario del marchio sportivo, stanno per chiudere e attuare altri investimenti. Uno sarà con un'altra federazione di uno sport emergente e l'altro, udite udite, per sponsorizzare con il marchio Geox la Figc di Carlo Tavecchio. Sempre in casa Aia si mormora che se Marcello Nicchi, qualora non raggiungesse il 65% dei consensi, utili per candidarsi, ci sarebbe già pronto un nuovo sfidante e cioè Alfredo Trentalange da Torino.

Massimiliano Giacomini