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Radio Roma / Cosentino non piace, ma la poltrona non regge

a cura di Massimiliano Giacomini

 

Si racconta che il fronte anti Cosentino nella Lnd si fa sempre più agguerrito con le ragazze del femminile a capeggiare la rivolta contro il reggente. Dopo le audizioni di lunedì scorso, dove la Procura ha ascoltato i consiglieri presenti alla riunione di quel triste 5 marzo, che hanno confermato la presenza di Cosentino nella stanza al momento delle frasi incriminate, il deferimento sembrerebbe cosa scontata per il reggente della Lega di Piazzale Flaminio, solo una mano dall’alto potrebbe aiutarlo, ma sembra improbabile che arrivi. Lo stesso giorno di lunedì, intorno alle 16, è stato ascoltato proprio Cosentino, per la seconda volta, e si dice che al ritorno in quel di Piazzale Flaminio avesse cambiato umore e avesse perso il sorriso. Anche l’ex presidente, con il mandato più veloce della storia della LND, Felice Belloli, è stato ascoltato venerdì. Se dovessero essere confermate le voci che danno Cosentino deferito, Carlo Tavecchio avrebbe l’obbligo di commissariare, ma si fa strada l’ipotesi di un triunvirato alla guida della Lega con i tre vice presidenti, che ora sono fuori dal giochi, Sandro Morgana, Claudio Bocchietti e Alberto Mambelli che avrebbero l’onore e onere di guidare i dilettanti fino a nuove elezioni.

I tre vice presidenti avrebbero il compito di traghettare la Lega e di ricompattarla, visto che ora c’è un tutti contro tutti destabilizzante. Al Nord si fanno i nomi come scalpitanti per il posto che fu di Felice Belloli, di Ettore Pellizzari e di Ermelindo Bacchetta. Al centro Fabio Bresci, presidente del Comitato regionale Toscana, sembrerebbe ancora in lizza ma il suo non presentarsi il giorno della scelta del Consiglio sull’affaire “4 lesbiche” ha fatto storcere il naso a più di un presidente di Comitato. Il Sud non è compatto e così facendo non ha la forza di presentare un nome caldeggiato dall’intero meridione. Ma la realtà, nuda e cruda, è che la Lega è completamente in balia dell’odio tra i presidenti Regionali. Durante la riunione che ha visto la caduta di Felice Belloli sono volate parole grosse tra molti dei presenti, in particolare tra quelli del Nord che non hanno mancato di insultarsi e anche pesantemente tra di loro. Una considerazione non da poco, se si pensa che, proprio il settentrione d’Italia, è sempre stato quello più unito. Una Lega che va ricompattata assolutamente altrimenti Carlo Tavecchio non potrà ricandidarsi, realmente, il prossimo dicembre visto che il 34% della LND è quello che sposta gli equilibri e ora sarebbe complicato racimolare i voti da quella che è stata la “sua” Lega per 15 anni. Il Triumvirato potrebbe essere la mossa che sposta gli equilibri e potrebbe ricompattare una parte della Lega. Intanto, qualcuno sussurra che, il premier Matteo Renzi, avrebbe confidato a Enzo Rosso patron della Diesel, durante la sua visita nella sede del grande marchio italiano del 21 maggio, di non vedere di buon occhio Carlo Tavecchio alla guida della Federcalcio. Ricordiamo benissimo che nel 1999, i soliti bene informati parlavano di un Tavecchio, neo eletto alla LND, che sarebbe durato al massimo un anno. La storia ci ha raccontato altre verità.

Massimiliano Giacomini

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  Scritto da redazione_piemonte il 03/06/2015
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