La Juve regola lo Spezia, il Toro non parte per Roma
Una Juventus convalescente e oltremodo rimaneggiata soffre per un'ora contro lo Spezia, poi riesce a dare la svolta alla partita grazie agli ingressi dalla panchina e sorbisce un brodino ricostituente che rinfranca quanto meno il morale in vista dei prossimi decisivi impegni contro Lazio e Porto in Champions League. Il Torino si trova invece imprigionato nella replica del brutto film già visto in occasione di Juventus-Napoli, con protagonista assoluta la guerra fra i poteri del calcio, e dovrà far fronte ad una vicenda che rischia di trascinarsi per diverso tempo incidendo sulla serenità dei granata nella corsa alla salvezza.
Non è stato certo monotono il martedì di anticipi del turno infrasettimanale di campionato per le due rappresentanti calcistiche della Mole. Lungo, indigesto antipasto il prologo della non disputata Lazio-Torino. La vicenda è nota: otto giocatori e due membri del gruppo squadra granata positivi al Covid, il rinvio della partita di venerdì scorso con il Sassuolo, l'Asl che mette tutti in quarantena fino alla mezzanotte di martedì 2 marzo bloccando anche gli allenamenti e la squadra di Nicola che, anche per non rischiare sotto il profilo penale, non parte per la trasferta di Roma.
Sull'altro fronte la Lega Serie A, anche dopo un Consiglio straordinario dell'ultima ora, forte del regolamento e del protocollo anti Covid, ribadisce che l'incontro con i biancocelesti va disputato, in quanto il Torino ha già speso il "bonus" dell'unica richiesta di rinvio concessa. La Federazione, per bocca del presidente Gravina, sottolinea invece come ci siano impedimenti oggettivi alla disputa della gara. La sintesi di una pantomima già vista sono i giocatori di Inzaghi che per quarantacinque minuti attendono assieme all'arbitro sul prato dell'Olimpico l'impossibile arrivo del Toro, quindi il triplice fischio e la palla che passerà alla giustizia sportiva.
Molto probabile in prima istanza e in appello la sconfitta per 3-0 a tavolino con punto di penalizzazione in classifica per i granata, mentre il Collegio di Garanzia del Coni, cui il presidente Cairo ha già ovviamente dichiarato di voler ricorrere, visto il precedente favorevole ai partenopei dovrebbe mandare a ripetere la gara in una data da destinarsi, sempre più difficile da trovare in un calendario intasatissimo.
In serata la parola è tornata al campo, con la Juve ingabbiata per un'ora dal brillante e sfrontato Spezia, diventato ormai molto di più di una piacevole sorpresa. La difesa bianconera d'emergenza con Danilo, Demiral e Alex Sandro, cui si aggiungeva in fase di ripiegamento Frabotta, reggeva pur accusando qualche sbandamento di troppo, ma era sempre l'impostazione della manovra ad essere carente e troppo piatta, con Bentancur e Rabiot incapaci di dare ritmo, McKennie a corrente alternata al pari di Kulusevski e Chiesa sulle corsie esterne, e Ronaldo alla difficile ricerca della posizione ideale.
I liguri, armonici e per nulla in soggezione, chiudevano i varchi e ripartivano in maniera corale mostrando un calcio propositivo all'insegna del collettivo, che teneva sempre desta la retroguardia avversaria. Solo nel finale della prima frazione la squadra di Pirlo cresceva aumentando i giri del motore, ma vedeva infrangersi sul palo interno la conclusione a botta sicura di Ronaldo che avrebbe potuto darle il vantaggio.
Copione invariato in avvio di ripresa, con la truppa di mister Italiano sempre deterninata e in pressione, mentre i bianconeri apparivano confusi e quasi incapaci a produrre manovre in grado di creare pericoli ai rivali. Dopo un'ora di sofferenza, la scialuppa di salvataggio per la Vecchia Signora arrivava dalla panchina, con gli innesti di Bernardeschi e Morata che cambiavano la partita. Le verticalizzazioni sulla sinistra (quanto è redditizio il calcio semplice!) del talento toscano mai sbocciato in pieno, sorprendevano gli sbilanciati aquilotti e mandavano in rete lo spagnolo (centro al primo pallone toccato certificato dal lungo consulto al VAR), premiando in seguito l'abnegazione di Chiesa in occasione del raddoppio.
La gara si metteva così in discesa per la Juve, che conteneva senza troppi affanni la generosa quanto poco convinta reazione dello Spezia, punendolo ancora in contropiede al tramonto della contesa con l'ennesimo timbro stagionale del suo fuoriclasse portoghese. In pieno recupero anche Szczesny si guadagnava la pagnotta di giornata, neutralizzando il fiacco rigore calciato da Galabinov e conquistato dal volitivo "ghanese di Chieri" Gyasi, tra i più convincenti nelle file liguri.
Incamerati tre punti e un'iniezione di fiducia, la squadra di Pirlo spera di recuperare qualche elemento in vista del confronto di sabato sera con la Lazio (decisivo per rimanere in zona Champions e coltivare ancora le sempre più flebili speranze di scudetto) e della gara europea senza appello di martedì prossimo contro il Porto.
Fotografia: pagina Facebook Spezia Calcio