Il Toro sbanca Firenze, spettacolare pari della Juve contro l'Atalanta

Chiusura del girone d'andata da cuori forti all'insegna della reazione d'orgoglio e della resilienza per le paladine del calcio sotto la Mole. Il Torino si getta alle spalle l'opaca prova contro lo Spezia e a coronamento di una prestazione convincente sfata il tabù Firenze tornando a vincere al "Franchi" dopo 47 anni, punto di partenza per una seconda parte della stagione in cui tentare l'ingresso in zona coppe. La Juventus vive il suo secondo "venerdì nero" consecutivo, in cui è travolta dal ciclone penalizzazioni venendo ricacciata nel limbo del centro classifica con un indecifrabile futuro plumbeo all'orizzonte, ma si ricompatta, getta il cuore oltre l'ostacolo in campo e dà vita ad un pirotecnico pareggio con l'Atalanta, primo mattoncino sulla strada di una lunga e impervia risalita.
Sabato sera senza febbre ma da danze sfrenate per i granata, che fanno la voce grossa nel giardino di una Viola anzitempo appassita. Nella circostanza mister Juric si affida alla concentrazione di Milinkovic-Savic (decisivo nel finale), schierando davanti a lui Djidji, Buongiorno e Rodriguez. Sulle corsie esterne gli stantuffi Singo e Vojvoda, mentre nel settore nevralgico si potevano apprezzare la freschezza e la lucidità dell'inedita coppia Ricci-Adopo (quest'ultimo promosso in luogo dell'infortunato Lukic). Costante il rendimento con il marchio di fabbrica dell'inventiva dei trequartisti Vlasic e Miranchuk, la vera sorpresa in positivo della serata in riva all'Arno era rappresentata da Demba Seck, generoso quanto devastante terminale offensivo.
In una gara in cui il Toro prendeva progressivamente campo con il passare dei minuti mettendo in luce fluide combinazioni d'attacco, il centravanti senegalese diventava imprendibile per la difesa avversaria, vedendosi prima annullare un gol per fuorigioco millimetrico, quindi centrando la traversa, succoso antipasto al delizioso mancino con cui Miranchuk metteva il timbro sull'incontro. Milinkovic-Savic disinnescava Kouame e la banda di Juric guadagnava gli spogliatoi con un meritato vantaggio.
Dopo l'intervallo, in una frazione più nervosa che qualitativa, i granata davano prova di maturità tenendo bene il campo e gestendo con lucidità il risultato. Il Toro dimostrava di sapere anche soffrire, compattandosi di fronte al forcing finale della squadra di Italiano e sfiorando il raddoppio con lo spunto del subentrato Sanabria. In pieno recupero il portierone serbo si superava su Barak suggellando un successo che mancava dall'annata scudettata di Pulici e Graziani, con Ciccio goleador di giornata.
Sabato, nella prima giornata dell'asimmetrico girone di ritorno, la squadra di Juric sarà chiamata a confermarsi sempre in terra Toscana, sul campo dell'insidioso Empoli.
Ritrovati il sorriso e il gol di Chiesa nel match di Coppa Italia contro il Monza, ventiquattr'ore dopo la Juventus subiva lo shock dell'inattesa riapertura del processo sportivo per le plusvalenze, culminato nell'altrettanto inaspettata, pesantissima (una mazzata tale non si registrava dai tempi di Calciopoli), penalizzazione di 15 punti in classifica. Mentre la nuova dirigenza bianconera serrava le fila in attesa di conoscere le motivazioni e presentare ricorso al Collegio di Garanzia del CONI, sul campo toccava ai giocatori di Allegri tentare di isolarsi da tutto e reagire.
L'approccio alla partita con l'Atalanta era altrettanto devastante, con la tardiva chiusura di Alex Sandro e la papera di Szczesny sulla conclusione di Lookman che regalavano il repentino vantaggio agli orobici.
Toccato il fondo, la Vecchia Signora non poteva che risalire e la Juve confezionava da quel momento una delle sue migliori prestazioni stagionali. Pur tra comprensibili quanto evitabili alti e bassi, Danilo, Bremer e Alex Sandro accettavano (e spesso vincevano), l'uno contro uno con gli indemoniati Boga, Hojlund e Lookman; McKennie forniva una prova di quantità e qualità sulla corsia di destra che compensava quella appannata di Kostic sull'altro fronte. A centrocampo Fagioli, Locatelli e Rabiot prendevano sovente sul ritmo i dirimpettai, Di Maria sfoderava lampi di classe e Milik teneva sempre sul chi vive la retroguardia bergamasca.
La determinazione con cui Fagioli si procurava il rigore del pareggio siglato dal Fideo e la lineare incisività dell'azione dello spettacolare gol del sorpasso segnato dall'attaccante polacco, erano la migliore testimonianza del ritrovato spirito juventino.
Madama di questi tempi non ha però ancora interiorizzato lo spirito della grande squadra che ne ha caratterizzato il passato e lasciava la testa negli spogliatoi tornando ad andare pericolosamente sulle montagne russe. Da incubo l'inizio di ripresa, costellato dall'errore in disimpegno di Danilo che innescava l'azione della rete di Maehle e dalla passività difensiva che accompagnava la manovra finalizzata dal colpo di testa dell'imprendibile Lookman con cui la Dea scappava di nuovo.
Ripiombata nel baratro, la Juve reagiva di nervi e agguantava il meritato pareggio con una punizione d'altri tempi (leggi tocco corto per il tiro in porta) grazie alla quale Danilo (nella foto di www.goal.com) riscattava l'errore precedente.
L'ultimo quarto di partita era un'altalena di emozioni con il risultato appeso ad un filo, blindato da un lato dalla parata del portiere juventino sul fendente di Toloi, dall'altro dalla poca reattività del giovane Miretti, rimontato da De Roon sull'assist di Kean.
Sospiro di sollievo al termine e primo passo verso la risalita per una Juventus che nel suo campionato "virtuale" nella seconda parte della stagione avrà come obiettivo primario quello di collezionare più punti possibili, non tanto per compiere l'impresa di rientrare nell'area coppe (a livello UEFA la attendono con ogni probabilità gli strali di un vendicativo Ceferin che potrebbero escluderla per più stagioni), quanto per mettere un rassicurante margine di vantaggio sulla terzultima in classifica e porsi al riparo dagli effetti nefasti degli ulteriori punti di penalizzazione che, date le premesse, quasi certamente arriveranno in seguito ai nuovi procedimenti della giustizia sportiva.
Nel frattempo, la squadra di Allegri avrà una settimana intera di allenamenti per recuperare gli infortunati eccellenti e preparare l'impegno casalingo di domenica pomeriggio contro il Monza.
