La Juve passa in casa della Salernitana, pari Toro con l'Empoli
La Juventus svolge il proprio compitino (seppur con qualche rischio evitabile) in casa della cenerentola Salernitana, sorbisce un brodino ricostituente e si rimette in marcia verso la difficile risalita in classifica. Il Torino offre dapprima sprazzi di antico tremendismo, poi si fa impaurire dall'inferiorità numerica, viene rimontato dal volitivo Empoli sciupando un doppio vantaggio e rovina la festa per i 115 anni di fondazione. Turno infrasettimanale di campionato agrodolce per le due rappresentanti del pallone sotto la Mole.
Ad aprire le danze nell'anticipo del martedì la squadra di Allegri, "obbligata" a vincere sul campo di Salerno per non scivolare ancora di più nel limbo del centroclassifica. Le assenze e la necessità di fare risultato trovando nuove soluzioni offensive spingevano il tecnico livornese a rispolverare l'amato 4-2-3-1, con Chiellini e De Ligt baluardi centrali della difesa, Cuadrado e Luca Pellegrini a presidiare le corsie esterne, Locatelli e Bentancur a curare l'impostazione della manovra e l'anomalo trio di trequartisti mancini composto da Kulusevski, Dybala e Bernardeschi e cercare di velocizzare giocate e triangolazioni alle spalle di Kean, teminale offensivo della serata.
L'assetto tattico dava i frutti sperati di fronte alla fin troppo guardinga retroguardia campana e la combinazione fra lo svedese e l'argentino che portava alla rete del vantaggio ne era la dimostrazione lampante. Dopodiché il VAR negava a Chiellini la gioia del raddoppio e Madama gestiva al piccolo trotto i minuti restanti all'intervallo. Anche in avvio di ripresa il risultato restava pericolosamente in bilico ed i granata di Colantuono prendevano coraggio spaventando i bianconeri in tenuta gialloblù psichedelico con il clamoroso palo interno centrato dal tiro a botta sicura di Ranieri che avrebbe potuto cambiare il corso dell'incontro. Ricevuta questa volta una grossa mano dalla dea bendata, la Vecchia Signora impiegava parecchio tempo a rimettersi in sesto e si rifaceva il trucco solo grazie al tocco felpato del suo cavaliere Morata ad una ventina di minuti dalla fine.
L'ardore della Salernitana scemava e la Juve andava più volte vicina a rimpinguare il bottino. La mira e la determinazione sotto porta facevano però difetto agli juventini, come testimoniato dal loro elemento più talentuso, Dybala, che chiudeva una serata tra luci ed ombre scivolando in maniera "comica" al momento di calciare il rigore del possibile 0-3. Messi in tasca i tre punti d'ordinanza, la formazione di Allegri dovrà cercare di dare continuità al cammino vincente già domenica sera nell'impegno casalingo contro il Genoa.
Giovedì, all'ora dell'aperitivo, all'Olimpico Grande Torino c'era l'atmosfera giusta, fra ragazzi delle giovanili sugli spalti e maglie vecchio stile dal fascino romantico, per festeggiare al meglio i 115 anni di fondazione della società granata e sul campo gli uomini di Juric rispondevano al meglio sfoderando un primo quarto d'ora di tremendismo d'altri tempi. L'Empoli veniva annichilito dal pressing alto dei torinisti, trascinati da un Pobega in condizioni fisiche e mentali smaglianti, che dava il via recuperando palla e finalizzava l'azione del vantaggio. Non pago, il Toro continuava a caricare e la giocata di qualità di Pjaca, schierato trequartista assieme a Praet alle spalle di Sanabria, sembrava essere la ciliegina sulla torta di una serata da incorniciare.
Mostrando personalità e maturità consolidate, i granata gestivano il risultato con oculatezza, ma si facevano sorprendere dal lancio in profondità per Di Francesco che veniva atterrato da Singo. VAR impietoso, l'esordiente arbitro Colombo richiamato a vedere l'azione e cartellino rosso per l'esterno torinista. Da quel momento in casa granata si spegneva la luce. Il colpo di testa di Romagnoli in mezzo all'immobile difesa avversaria rimetteva in corsa i toscani, Pjaca veniva sacrificato sull'altare dell'equilibrio tattico e la formazione di Andreazzoli prendeva progressivamente campo.
Nella ripresa si assisteva ad un monologo empolese. Toro pavido e schiacciato a ridosso della propria area a difesa dell'esiguo vantaggio, incapace di ripartire eccezion fatta per la sgroppata di Bremer, mentre gli azzurri ospiti macinavano gioco, centravano la traversa col tiro di Di Francesco deviato dal centrale brasiliano e, dopo aver fatto le prove generali con La Mantia, vanificate solo dal fuorigioco, bucavano la statica difesa granata per la seconda e decisiva volta, ancora di testa e sempre con l'attaccante palermitano, cogliendo il meritato pareggio.
Finale di pura passione per tifosi e giocatori torinisti, che riuscivano almeno a portare a casa un punto, rovinando però una serata di festa iniziata sotto i migliori auspici. Lunedì, nella trasferta di Cagliari, i granata saranno chiamati a fare risultato per invertire la recente tendenza negativa.
Fotografia: www.torinofc.it