La Juventus regola il Genoa, pareggio del Torino a Cagliari
Una formalità per i bianconeri contro i grifoni. I granata muovono la classifica in Sardegna
La Juventus si mantiene in linea di galleggiamento, intasca secondo pronostico i tre punti contro un Genoa facidiato dalle assenze e salvato da un passivo più ampio solo da un monumentale Sirigu, centra la seconda vittoria consecutiva mantenendo la porta inviolata e resta in zona coppe europee.
Un Torino dai due volti non va invece oltre l'ennesimo pareggio a Cagliari, sprecando a causa di una ripresa involuta e costellata da errori balistici una ghiotta occasione per compiere un deciso balzo in avanti in classifica. Sempre luci ed ombre, dunque, per le rappresentanti del calcio sotto la Mole anche dopo la sedicesima giornata di campionato.
Agevole l'affermazione degli uomini di Allegri contro un Grifone privo di artigli. Nell'occasione il tecnico livornese riproponeva il collaudato 4-2-3-1, dando spazio al centro della difesa alla coppia Chiellini-De Ligt e fiducia sulla corsie laterali a Luca Pellegrini e Cuadrado. A Locatelli e Bentancur, spesso "sfalsati" nella loro posizione, il compito di interdire e creare gioco, mentre funzionava il turbinio offensivo di Kulusevski, Dybala e Bernardeschi alla ricerca di triangolazioni e verticalizzazioni a supporto di Morata.
Il gol "olimpico" di Cuadrado (nella foto di Virgilio Sport) metteva subito la strada in discesa, poi i bianconeri continuavano a dominare per tutta la prima frazione di gioco, con il solo difetto di mancare ancora una volta di "cattiveria" in fase conclusiva, permettendo a Sirigu di esaltarsi nel suo personale derby e di mantenere l'incontro ancora aperto. Copione leggermente variato nella ripresa, dove la Juve abbassava i ritmi e, trovandosi di fronte uno schieramento rossoblù sempre basso e compatto, doveva affidarsi giocoforza a trame aggiranti in orizzontale che raramente trovavano sbocchi. Risparmiata da pericoli la retroguardia (nessun tiro in porta dei genoani nell'arco della partita), la Vecchia Signora continuava a sbattere contro Sirigu fino a dieci minuti dal termine, quando l'imbucata di Bernardeschi veniva finalizzata a dovere da Dybala, che chiudeva la partita.
Di pura accademia gli ultimi minuti, con la testa dei bianconeri già rivolta all'ultimo impegno di Chammpions League contro il Malmoe e alla successiva trasferta di campionato a Venezia, dove dovranno cercare di allungare la striscia positiva.
Toro dalle due facce nel posticipo del lunedì sera a Cagliari. I primi quarantacinque minuti vedevano la squadra di Juric presentare il suo lato migliore, con approccio positivo alla gara, buona interpretazione tattica e controllo della manovra. Difesa solida con Zima, Bremer e Buongiorno che non disdegnavano di proporsi anche in appoggio, Aina e Vojvoda puntuali sulle fasce laterali, Pobega e Lukic perni del settore nevralgico ed i guizzanti Pjaca e Brekalo a fornire spunti di qualità alle spalle del terminale offensivo Sanabria.
Contenute le pur sempre insidiose ripartenze dei cagliaritani, i granata concretizzavano la loro supremazia poco oltre la mezz'ora con una delle specialità della casa, ovvero conclusione dal limite di Pobega e opportunismo di Sanabria che sfuttava la corta respinta del non impeccabile Cragno con la complicità di Andrea Carboni. Nel restante quarto d'ora prima dell'intervallo i torinisti riuscivano a fare fronte alla reazione della squadra dell'ex Mazzarri, anche se iniziavano ad affiorare le crepe poi risultate fatali nella ripresa.
L'avvio della seconda frazione era un monologo del Cagliari, con i torinisti troppo guardinghi e quasi incapaci di reagire. Milinkovic-Savic era miracoloso sul colpo di testa di Joao Pedro, ma nulla poteva sulla successiva spettacolare rovesciata del brasiliano. Incassato il pareggio il Toro sembrava sparire dal campo per lunghi minuti, mentre i rinfrancati sardi avanzavano decisamente il loro baricentro, né gli innesti di Zaza, Praet e Rodriguez servivano a rinvigorire la manovra ospite.
I granata uscivano dal torpore nell'epilogo della gara, ma a tradirli erano i difetti di mira di Zaza, Praet e Baselli, che sciupavano tre clamorose occasioni e mandavano in fumo la possibilità di trasformare la banda di Juric in compagine corsara sui lidi cagliaritani.
Mossa comunque la classifica, il Torino dovrà ora concentrarsi sull'insidiosa gara casalinga di domenica prossima, per evitare che il lanciatissimo Bologna risulti indigesto all'ora di pranzo.