Serie A: sorridono ancora in coppia Juventus e Torino
I bianconeri regolano il Venezia, i granata passano ad Empoli
Bonucci soffia due volte sulle candeline del compleanno e toglie le castagne dal fuoco contro il fanalino di coda Venezia ad una Juventus sempre balbettante, che tuttavia, grazie al pareggio interno della Roma contro il Bologna, centra con tre giornate d'anticipo l'obiettivo minimo della qualificazione alla prossima Champions League e potrà ora dedicarsi alla finale di Coppa Italia.
Il Gallo Belotti entra e rialza tre volte la cresta regalando al Toro il suo primo successo in serie A sul campo dell'Empoli, maturato al termine di una gara soporifera nella prima frazione e dal finale surriscaldato. Anche la 35ª giornata di serie A ha visto le due rappresentanti del calcio sotto la Mole esultare in coppia, trascinate da due dei loro giocatori simbolo.
Anticipo dell'ora di pranzo dapprima succulento, poi quasi indigesto, infine da calici in alto per i colori bianconeri, ancora sacrificati sull'altare del marketing a quelli gialloblù da trasferta. Il 4-4-2 schierato da Allegri, in cui brillava il diciottenne Miretti, che alla sua prima da titolare mostrava grande personalità e padronanza di tocco nel settore nevralgico del campo, partiva lancia in resta e dopo avere scosso la traversa con la fiondata di Luca Pellegrini sbloccava il risultato grazie all'incursione su calcio d'angolo del suo capitano di giornata.
La strada sembrava i discesa per la Vecchia Signora, che cadeva però nel consueto "vizio" (acuito da una condizione fisica non ottimale di troppi calciatori "spremuti" oltre il dovuto a causa degli infortuni che limitano le rotazioni) di abbassarsi per amministrare il vantaggio. I lagunari del nuovo mister Soncin, avendo più nulla da perdere, prendevano coraggio, avanzavano il baricentro e cominciavano a fare suonare il campanello d'allarme dalle parti di Szczesny, graziato solo dalla traiettoria della palla sul colpo di testa a botta sicura di Henry.
Nella ripresa il copione, visto troppe volte durante questa stagione, proseguiva invariato. Madama passiva, con troppe difficoltà ad uscire dal guscio e a riproporre la manovra, complice anche la giornata da dimenticare della coppia d'attacco Vlahovic-Morata. Il Venezia, trascinato da un Aramu particolarmente ispirato ogni volta che incontra la Juve, cresceva e dopo avere sfiorato per due volte il pareggio (provvidenziale la parata di Szczesny nella seconda circostanza), lo otteneva meritatamente con un tiro dalla distanza del trequartista, che evidenziava impietosamente la passività nelle chiusure della fase difensiva bianconera.
A salvare la squadra di Allegri, evitando un'altra giornata da catalogare alla voce "punti gettati al vento", era la consueta reazione d'orgoglio, che portava di nuovo Bonucci, una manciata di minuti dopo aver subìto il pareggio, a toccare in rete sul ponte di testa di Danilo in seguito a un tiro dalla bandierina. Nell'ultimo quarto d'ora la Juve, sfruttando anche l'ingresso e la personalità di Chiellini, serrava le file e non correva più rischi portando a casa tre punti d'oro, che diventavano di platino in serata quando il pareggio della Roma certificava la qualificazione dei bianconeri alla prossima Champions League. L'anticipo di venerdì sera in casa del quasi retrocesso Genoa servirà come preparazione alla finale di Coppa Italia dell'11 maggio.
Spazio alle rotazioni con ritorno in parte all'antico per il Toro sul sempre insidioso terreno del "Castellani" di Empoli, tra due squadre tranquille che non avevano più nulla da chiedere al campionato se non il desiderio di inanellare un'altra prestazione positiva dopo i successi del turno precedente. Davanti al rispolverato Berisha (con qualche ruggine di troppo mostrata in occasione del gol toscano di Zurkowski), mister Juric imperniava la difesa su Djidji, Buongiorno e Rodriguez, confermando sulle fasce Singo e Vojvoda, mentre le chiavi della manovra erano di nuovo affidate a Lukic e Pobega. Sulla trequarti tornava la coppia Praet-Brekalo, a supporto dell'unica punta Pellegri.
La prima parte del confronto vedeva i granata mantenere l'iniziativa ma con meno intensità e determinazione rispetto alle precedenti uscite. Sicché la gara si dipanava a centrocampo, bloccata sotto il profilo tattico e con poche occasioni da rete, all'insegna dell'equilibrio.
Dopo l'intervallo il Toro cercava di alzare giri e baricentro, ma si esponeva alle ripartenze empolesi, con Berisha prima graziato da Pinamonti, poi castigato da Zurkowski. La squadra di Juric accusava il colpo e sembrava incapace di produrre una reazione efficace. L'espulsione di Verre e l'ingresso di capitan Belotti erano però la chiave di volta della partita, assieme all'occhio, questa volta attento, del VAR, che correggeva le sviste dell'arbitro Cosso sui due tocchi di mano in area di Stojanovic (poi espulso per somma di ammonizioni) sui tiri dei subentrati Ansaldi e Ricci.
Belotti tornava a caricarsi sulle spalle la squadra e risultava implacabile dal dischetto ribaltando il risultato, che nell'ultimo minuto di recupero assumeva proporzioni più rotonde grazie alla zampata del Gallo su assist di Brekalo.
Finale in gloria, con Belotti (nella fotografia di www.torinofc.it) che si portava a casa il pallone realizzando il 100° gol in maglia granata e il Toro che violava il "Castellani" per la prima volta in serie A. Sabato pomeriggio i granata cercheranno di allungare la loro striscia positiva e di ottenere lo scalpo del Napoli davanti al rinfrancato pubblico dell'Olimpico Grande Torino.